Hall of Fame

Pirlo, un regista da Oscar per la ‘Hall of Fame del Calcio Italiano’: “Un onore farne parte”

L’ex centrocampista azzurro, campione del Mondo nel 2006, fa il suo ingresso nella ‘Hall of Fame’ nella categoria ‘Giocatore Italiano’

lunedì 14 marzo 2022

Pirlo, un regista da Oscar per la ‘Hall of Fame del Calcio Italiano’: “Un onore farne parte”

“È una grande emozione entrare nella Hall of Fame, un grande onore”. Andrea Pirlo saluta così il suo ingresso nel sodalizio più prestigioso del calcio italiano, un ingresso che risale al febbraio di due anni fa, ma che a causa della pandemia lo vedrà ricevere il premio solo il prossimo maggio, quando dovrà consegnare al Museo del Calcio un cimelio di una carriera ricca di soddisfazioni: “Non so ancora cosa porterò – dichiara l’ex centrocampista azzurro – sceglierò tra maglie, palloni e altri oggetti che ho a casa. Il Museo del Calcio è un posto bellissimo, dove tutti noi possiamo rivivere le emozioni del passato, con la speranza che presto si aggiungano nuovi trofei da vedere”. E di trofei ne ha vinti tanti Pirlo, che con le maglie di Milan e Juventus ha messo in bacheca 2 Champions League, una Coppa del Mondo per Club, 2 Supercoppe UEFA, 6 Scudetti e 2 Coppe Italia. Ma è in Nazionale che si è tolto la soddisfazione più grande, laureandosi Campione del Mondo nel 2006 insieme ad altri quattro Azzurri presenti nella ‘Hall of Fame’ nella categoria ‘Giocatore Italiano’.

Compagni e amici di mille ‘battaglie’ come Alessandro Del Piero, Francesco Totti, Fabio Cannavaro e Alessandro Nesta. E proprio Nesta è uno dei volti nuovi della ‘Hall of Fame’ insieme ad altre tre figure importanti nella carriera di Pirlo: “Alessandro è uno dei miei migliori amici, ho passato con lui anni indimenticabili, dividendo anche la stanza in ritiro. Con Antonio Conte come allenatore ho condiviso un’avventura fantastica, abbiamo mantenuto un bel rapporto e ci sentiamo ogni tanto al telefono. Stessa cosa con Gabriele Oriali, con cui ho condiviso una bella esperienza prima all’Inter e poi in Nazionale”. E poi c’è Carlo Mazzone: “Al Brescia è stato lui a cambiarmi ruolo, gli sarò sempre grato per questo”.

A Brescia, dove è nato calcisticamente mettendo sin da giovanissimo in mostra il proprio talento, Andrea è sbocciato definitivamente grazie al tecnico trasteverino, che decise di impiegarlo come play basso davanti alla difesa favorendo così una felice coesistenza con Roberto Baggio. Da lì Pirlo ha spiccato il volo, diventando un regista da Oscar prima al Milan e poi alla Juventus e ritagliandosi un ruolo di protagonista in Nazionale, dove già con l’Under 21 nel 2000 aveva conquistato un titolo Europeo (doppietta decisiva nella finale con la Repubblica Ceca) per poi vincere la medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Atene 2004.

Centosedici presenze in maglia azzurra condite da tredici reti, insieme a Daniele De Rossi e Mario Balotelli è uno dei tre giocatori italiani ad aver segnato almeno un gol in ognuna delle tre principali competizioni calcistiche disputate dalla Nazionale (Mondiale, Europeo e Confederations Cup). Realizzò la prima rete dell’Italia anche nella leggendaria cavalcata nel Mondiale tedesco, quando alzò al cielo la Coppa che ogni bambino sogna di vincere quando inizia a giocare a calcio. E ora, dopo la mancata qualificazione a Russia 2018, spera di poter tornare a vedere l’Italia al Mondiale: “È un obiettivo fondamentale per tutti gli italiani – sottolinea parlando dei play off – farò un gran tifo e spero con tutto il cuore che riusciremo ad andare in Qatar”.