Nazionale A

Mancini: “Le gare più difficili sono quelle che giocheremo ad Atene e Sarajevo”

Il giorno dopo il sorteggio di Dublino, il ct parla della Nazionale: “Il problema del gol lo risolveremo. Balotelli? La speranza è l’ultima a morire”

lunedì 3 dicembre 2018

Mancini: “Le gare più difficili sono quelle che giocheremo ad Atene e Sarajevo”

“E' stato un buon sorteggio, ma le partite vanno giocate; ci saranno quelle fuori casa un po' più difficili tipo Atene e Sarajevo, poi c'è la Finlandia che non conosciamo benissimo però è migliorata molto. Dovremo giocare ogni partita al massimo, è sempre il campo a decidere”: il giorno dopo, ai microfoni di 'Radio anch'io Sport' su Rai Radio1, il Commissario tecnico Roberto Mancini torna a parlare del sorteggio di Dublino e delle avversarie che l’Italia affronterà nel girone eliminatorio.

Ed è stata l’occasione anche per riprendere il discorso sulla crescita della squadra azzurra durante il percorso nella Nations League: “Ci sono stati dei momenti di calo – ammette il ct - perchè la squadra cerca di giocare più alta possibile ed è difficile giocare con il 4-3-3 per 90 minuti, ma oltre a qualche calo con Polonia e Portogallo siamo sempre andati a migliorare. Penso che potremo tornare protagonisti, l'Italia merita di essere in alto dove è sempre stata. Il nostro obiettivo è qualificarci, per raggiungerlo dobbiamo solo fare del nostro meglio e migliorarci. Aver ridato entusiasmo ai tifosi vuol dire che stiamo facendo bene e credo possiamo avere un buon futuro”.

E si torna a parlare di Balotelli e di un possibile ritorno in azzurro: “Dispiace che disperda il suo talento, ne ha tanto ed è ancora giovane. Può essere un giocatore che diverte, si diverte e fa gol: la speranza è sempre l'ultima a morire, spero sempre che nella sua testa scatti qualcosa che gli faccia capire come il tempo passa e debba cogliere le occasioni che ha”.

Nel frattempo il romanista Zaniolo ha trovato spazio nella Roma: “Sono felice che giochi, mi aveva colpito molto questa estate all'Europeo Under 20 e rubato l'occhio, ha tutte le qualità: il tiro, la bravura di testa e il fatto di essere mancino. Mi fa piacere che Di Francesco lo faccia giocare, può ricoprire anche altri ruoli”.

L’argomento “giovani” stimola Mancini, che ha ne già fatti esordire in azzurro un bel gruppo; “Cutrone è bravo, l'abbiamo chiamato e si è infortunato; però esiste anche l'Under 21, che ha l'Europeo a giugno, e togliere giocatori alla squadra di Di Biagio è un problema. Lo teniamo in considerazione, se proseguirà a fare gol lo chiameremo, come tanti altri. Per Tonali vale il discorso di Zaniolo, è giovanissimo e con grandi qualità, gioca in B e deve fare esperienza in campionati superiori. Sarà importantissimo per la Nazionale. Grifo? E' un buonissimo giocatore, molto tecnico, con un tiro straordinario, e avrà altre possibilità”.

Circa il parco giocatori a sua disposizione, Mancini ammette che “fuoriclasse alla Totti o alla Del Piero non ne abbiamo. Anzi, ce ne sono ma sono ancora giovani e hanno bisogno di giocare. Nel mondo non ce ne sono tanti come una volta e questo può essere il vantaggio di costruire una squadra che diverta e segni. Il problema del gol esiste in questo momento, ma creiamo tanto e bisogna solo avere pazienza. Abbiamo avuto tante occasioni e le abbiamo sbagliate, come capita spesso alle volte bisogna aspettare un attimo e avere maggior sorte”.

Tra i 'bomber' più attesi c'è Ciro Immobile ieri autore di un gol contro il Chievo. "Contro il Portogallo Immobile ha giocato bene, ma è stato sfortunato, capita. Sta giocando bene, dobbiamo solo aspettare che quello che fa nella Lazio lo faccia anche in Nazionale”.

Infine, su un eventuale ritorno in azzurro di due veterani come Buffon e De Rossi, il ct ha concluso: “Le possibilità ci sono sempre, ma abbiamo intrapreso la strada del ringiovanimento. Per il momento è difficile, però nel calcio è tutto possibile: se prima degli Europei De Rossi è ancora il miglior centrocampista italiano, un uomo di esperienza può fare sempre comodo”.