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Zaza: “Nel mio gioco c’è un pizzico di follia, spero di scendere in campo con l'Irlanda”

lunedì 20 giugno 2016

Zaza: “Nel mio gioco c’è un pizzico di follia, spero di scendere in campo con l'Irlanda”

Non è il tipo che soffre l’emozione dell’esordio Simone Zaza: gol dopo 7’ al debutto in Champions League con la Juventus, assist vincente per Eder a 28 minuti dal suo ingresso in campo alla prima apparizione all’Europeo. Tra due giorni a Lille potrebbe avere un’altra vetrina per mettersi in mostra, un’occasione che naturalmente non vuole lasciarsi sfuggire: “Spero di giocare – confessa in conferenza stampa – e mettere in difficoltà il mister nelle sue scelte. Mi piacerebbe segnare, ma anche non dovessi farlo il mio desiderio più grande è vedere la panchina entrare in campo per un gol come è successo nelle prime due partite, a dimostrazione del fatto che siamo un gruppo unito e compatto. Io mi sento bene, ma penso di poter dare ancora di più”.

Reduce da una stagione che lo ha visto spesso entrare in campo a partita in corso, ha contribuito allo scudetto della Juventus con gol pesanti come quello segnato al Napoli e si è guadagnato la convocazione all’Europeo dimostrando allenamento dopo allenamento di volere a tutti i costi far parte della spedizione francese: “Non mi pesa partire dalla panchina, conoscendo il Ct le cose bisogna meritarsele. Vuole che ogni giocatore dia il 100% anche se siamo già qualificati”.

Nella sua maturazione Antonio Conte ha giocato un ruolo decisivo: “Il mister ci ha trasmesso la grinta e la voglia di non mollare mai. Facciamo allenamenti duri, ma sappiamo che è l’unica strada per far bene in questo Europeo”. In questi giorni sta studiando per prendere la patente e intanto su Twitter ha lanciato l’hashtag ‘La follia rende sani di mente’: “Sono esuberante e nel mio stile di gioco c’è un pizzico di follia, è un motto che ho trovato navigando in rete e nel quale mi rispecchio”.  

Nella sala stampa di ‘Casa Azzurri’ l’attaccante azzurro racconta anche la sua infanzia calcistica e l’amicizia con Alvaro Morata: “Vengo dalla Basilicata, una regione meno famosa di altre. E’ difficile emergere, da piccolo mi spostavo sempre e i miei genitori mi accompagnavano a fare provini perché non volevano che avessi rimpianti. Morata lo sento ogni giorno, siamo buoni amici. Dopo la doppietta che ha segnato l’altra sera gli ho detto che aveva fatto gol di testa perché si è fatto i capelli come i miei. All’Europeo vorrei incontrarlo il più in là possibile, quel che è certo è che andremo in vacanza insieme”. Si spera dopo il 10 luglio.