La Gazzetta dello Sport

Il racconto della gara da La Gazzetta dello Sport del 30 giugno 2000 attraverso l’editoriale di Candido Cannavò e le pagelle di Lodovico Maradei

L’Editoriale di Candido Cannavò

Una lezione per Rotterdam

Chiudete gli occhi. Per un sortilegio amico, la prima mezz’ora della partita con l’Olanda non esiste: quell’Italia schiacciata è un horror, un incubo pomeridiano. Se l’ardita operazione vi riesce, ecco venir fuori, in un faro di luce, una pagina epica del nostro calcio, del genere antico dei “leoni di Highbury”. E sì, i successori di quegli azzurri del 1934 che spaventarono, in dieci contro undici, gli inglesi carichi di superbia nello stadio dell’Arsenal, sono qui davanti a noi in preda a uno sfinimento totale e a una felicità esplosiva. Hanno inchiodato l’Olanda a un destino crudele, hanno gelato lo stadio, hanno conquistato il diritto supremo di sfidare domenica, nella finale, la Francia campione del mondo.

Ma ancor più del grande traguardo raggiunto, ci ispirano quelle facce consumate di fatica, quegli sguardi febbrili, qui crampi che paralizzavano muscoli famosi e poi sparivano scacciati da una strenua volontà, quella solidarietà totale nel cuore di una lotta infinita. E quei barlumi che si accendevano ogni tanto come lucciole. Italia, puoi farcela.

Da qualche parte la sentenza era scritta. E infine, dopo oltre due ore di lotta, quando l’ultima stilla di energia sembrava consumata, la freddezza mostruosa dinanzi allo spietato strumento dei rigori. Di Biagio, il “martire” di Parigi, ha voluto tirare il primo. Dinanzi a un tale gesto di coraggio, non poteva esserci altra storia che di colore azzurro. Là, davanti a quella scelta temeraria, l’Italia si è sentita scorrere addosso una incredibile vittoria.

Poi è rispuntato a coronarlo l’angelo della serata. Alto e bello, di nome Francesco, designato dall’infortunio di Buffon, o meglio dal destino, a diventare l’eroe di questo nostro Europeo. Il miglior portiere del torneo si chiama Toldo. Gridatelo pure, è una verità senza confini. Ha scavato nei cervelli degli olandesi prosciugandoli d quella linfa misteriosa che si chiama sicurezza. Ha parato tre rigori in una sola sera ed è rimasto in piedi, gigantesco e sontuoso, quando, dopo la prodezza decisiva, tutta l’Italia gli si è aggrappata addosso.

Abbiamo visto, al di là dell’elegante ma leziosa offensiva olandese del primo tempo, pochissimo calcio di qualità. Ma ne è venuta fuori una serata indimenticabile. Dieci contro undici, come a Highbury, un espulso, due rigori contro di noi nei tempi regolamentari. Temevamo di andare incontro a un massacro. E invece, dalle soglie del collasso indecoroso, l’Italia si solleva. E nessuno si accorge che giochiamo con un uomo in meno.

Gladiatori dovunque, con Nesta e Cannavaro a dar l’esempio. Del Piero e Totti finalmente insieme, inesauribili anche loro. Del Vecchio ci fa sognare: ma Van der Sar si salva con un piede. I rigori non arrivano mai. Ci vuol pazienza. Leggiamo nell’aria che stavolta, dopo tante maledizioni, non possono tradirci.

Cari azzurri, ci avete commossi. Spero che Zoff si lasci guidare dai segnali di questa serata eroica e, lanciando subito Totti-Del Piero, schieri domenica a Rotterdam, contro la Francia, l’Italia più grande.

Le pagelle 

di Lodovico Maradei

Cannavaro incredibile e Davids un “mostro“

  • Toldo 8 – È nata da lui la riscossa azzurra. Quando ha respinto il rigore di F. de Boer, la squadra è riemersa dall’inferno e alla fine è stato ancora una volta straordinario protagonista. Anche gli errori dal dischetto degli olandesi erano causati dalla sua fama di portiere imbattibile tra i pali.
  • Cannavaro 9 – Incredibile la sua prestazione. Sembrava uno scudo spaziale: non filtrava nulla. Hanno tentato in tutti i modi di superarlo: Zenden, Van Vossen, Kluivert. Niente da fare. Aveva mille risorse e nove vite. Un esempio raro di difensore che fa anche spettacolo.
  • Nesta 8 – Qualche sbandamento iniziale (rigore su Kluivert), poi si è messo a rivaleggiare con Cannavaro. Sembravano due pistoleri che impallinavano tutti gli avversari che arrivavano a tiro. Kluivert si è divertito meno che contro la Jugoslavia.    
  • Iuliano 6,5 – Ha dovuto correggere la posizione e cercare meno evasioni. Quando Davids lo ha beccato sullo scatto, si è fatto trovare impreparato. Quando si è chiuso nel bunker, è stato imbattibile.
  • Madini 6,5 - In grave difficoltà con Overmars, ma si è riscattato con il grande cuore da capitano e la sua esperienza.
  • Zambrotta 5 - Il più sacrificato. È un’ala che si è sacrificata a coprire la fascia. fare il terzino su un’ala veloce come Zenden, quando nessuno lo può aiutare, non è cosa per lui. Purtroppo, salterà la finale.
  • Albertini 6 – Strano ruolo: oppositore di Davids. Che normalmente non si può fermare. Ha girato spesso a vuoto, poi ha deciso di affidarsi al pressing quando l’Italia è rimasta in dieci. È mancata la sua regia. Ma ieri ad un certo punto contava altro.
  • Pessotto 6,5 – Anche lui se l’è dovuta vedere con l’imprendibile Davids. Ha dato comunque una mano ed è stato decisivo, segnando il sì il secondo rigore e portandoci al due a zero.
  • Di Biagio 7 – Aspettava Bergkamp all’ingresso dell’area. Compito ingrato all’inizio, poi ha avuto ragione lui. Ma soprattutto il grande merito di aver tirato il primo rigore, quello più scottante. E lui aveva fantasmi che gli svolazzavano intorno. Gran bel coraggio.
  • Fiore 6 – Non ho potuto giocare come sa fare meglio. Trattenuto negli scatti, ha subito troppo Cocu a cui si aggiungeva Bosvelt nel primo tempo. Si è sbloccato un po’ nella ripresa, ma non era il Fiore di altre occasioni.
  • Totti 6,5 – Entrato in campo con la voglia di spaccare il mondo e ciò lo ha portato anche a sbagliare qualcosa, ma certi suoi lanci a Delvecchio sono state vere pennellate. E Il terzo rigore ha deciso.
  • Del Piero 7 – Merita tanto per lo spirito di sacrificio che ha espresso dal momento in cui è stato espulso Zambrotta. All’inizio sembrava spento, poi ha lottato come non mai.
  • Inzaghi 6,5 – non ricordiamo un suo tiro in porta, ma stavolta il suo contributo è stato eccellente ugualmente. Da solo ha impegnato entrambi i centrali difensivi olandesi.
  • Del Vecchio 6 - Ha fatto il possibile come centravanti civetta. E per un pelo non trovava anche la zampata vincente.