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A Roma i funerali di Gigi Proietti: quell’incontro con Lippi dopo un suo spettacolo...

Il segretario organizzativo del Club Italia Mauro Vladovich ricorda alcuni aneddoti legati alla figura dell’attore romano: "Nel 2000 ci trascinò in finale con ‘Febbre da Cavallo’, sei anni dopo l’ex Ct volle conoscerlo"

giovedì 5 novembre 2020

A Roma i funerali di Gigi Proietti: quell’incontro con Lippi dopo un suo spettacolo...

L’amore per la sua Roma, ma anche quello per la maglia azzurra. Tifoso giallorosso e grande appassionato di calcio, con la sua ironia Gigi Proietti ha accompagnato la Nazionale in alcuni degli appuntamenti più importanti della sua storia recente. Nel giorno dell’ultimo saluto all’attore romano, i cui funerali si sono svolti nella Chiesa degli artisti di piazza del Popolo dopo la cerimonia laica andata in scena al Globe Theatre di Villa Borghese, il segretario organizzativo del Club Italia Mauro Vladovich ricorda alcuni aneddoti legati alla figura del grande Maestro: "Nel 2000, in occasione del Campionato Europeo di Belgio e Olanda, nel tragitto che ci portava dall’albergo al campo di allenamento abbiamo visto insieme decine di volte sul pullman ‘Febbre da Cavallo’, con il gruppo dei romani, costituito dai vari Totti, Di Biagio, Di Livio, che recitava a memoria le battute riuscendo a coinvolgere giorno dopo giorno tutto il resto della squadra guidata da Dino Zoff. La visione di quel film era diventata un rito e contribuì ad aggregare ancor di più il gruppo. Forse non è un caso che il finale di quell’Europeo fu amaro e per certi versi incredibile, una vera e propria ‘Mandrakata’".

Dalla Francia alla Francia, il libro dei ricordi va dall’epilogo amaro del torneo continentale del 2000 con il golden gol di Trezeguet al trionfo nel Mondiale tedesco del 2006, quando a Berlino l’Italia superò ai rigori la Francia di Zidane laureandosi per la quarta volta Campione del Mondo: "La visione dei film di Proietti è proseguita nel corso degli anni - racconta Vladovich - e Marcello Lippi si rivelò un grande estimatore. Volle incontrarlo, così fummo invitati ad assistere ad un suo spettacolo al Teatro Brancaccio e al termine ci ricevette in camerino per una ventina di minuti. Al di là della diversa fede calcistica, tra Lippi e Proietti c’era una forte stima reciproca. Proietti era una persona affascinante, era così come lo vedevi sul palco, non c’era differenza tra lo spettacolo e la realtà. Proprio per questo tutti in Nazionale gli abbiamo voluto bene e tanti Azzurri sono stati in un certo senso ispirati da lui".