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Buffon al Salone del Libro di Torino: "La grandezza della vittoria al Mondiale 2006 sta nella gioia provata dagli italiani"

Oltre al Capo delegazione della Nazionale, hanno partecipato al panel sportivo anche Matteo Marani, presidente della fondazione Museo del Calcio, e Giovanni Sacripante, responsabile nazionale della DCPS

giovedì 15 maggio 2025

Buffon al Salone del Libro di Torino:

'Fare rete, la diplomazia sportiva in campo': questo il titolo del panel organizzato oggi dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, in collaborazione con la FIGC, all'interno del Salone del Libro di Torino. 'Diplomazia sportiva' in senso lato: si è parlato infatti a lungo del ruolo della Nazionale azzurra - e del calcio in generale - nell'ambito della storia del nostro Paese (e su come è stata vista all'estero), tra cultura, inclusività e innovazione.

La partnership tra Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e la FIGC si è avviata nello scorso dicembre, con la mostra temporanea Sfumature di Azzurro, a Roma, e proseguirà con due eventi programmati tra giugno e luglio, in coincidenza con l'Europeo Under 21 (all'Università dello Sport di Bratislava, in Slovacchia) e con l'Europeo femminile (al Consolato di Lugano, in Svizzera).

Hanno partecipato all’incontro, tra gli altri, il Capo delegazione della Nazionale Gianluigi Buffon, Matteo Marani (presidente del Museo del calcio di Coverciano, oltre che della Lega Pro), Giovanni Sacripante (responsabile nazionale della Divisione Calcio Paralimpica e Sperimentale della FIGC) e Davide Leonardi, presidente di 'Insuperabili Onlus', una consolidata realtà del mondo dello sport praticato dalle persone con disabilità.

L'incontro, presentato e moderato da Federico Vergari, è stato aperto dall'intervista a Gianluigi Buffon, che si è soffermato in particolare sulle emozioni suscitate dal trionfo azzurro nel Mondiale di Germania, nel 2006: "La grandezza di quella vittoria - ha raccontato il Capo delegazione della Nazionale - sta nella gioia che abbiamo dato a tutti gli italiani. L'importanza di giocare per la Nazionale te la fanno capire i tifosi: non li vuoi deludere, e la cosa può creare una pressione positiva. Il successo nella finale contro la Francia è stata la più grande gratificazione della mia vita sportiva". Nel pomeriggio Buffon, sempre al Salone di Torino, ha anche presentato il suo libro 'Cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi'.

Il panel è proseguito con l'intervento di Matteo Marani, che dal Museo del Calcio di Coverciano di cui è presidente portato la maglia azzurra indossata dalla Nazionale nella partita vinta a Firenze contro la Svizzera per 5-2: "Per la prima volta nella sua storia - ha ricordato Marani - l'Italia giocò con lo scudetto tricolore sul petto". Accanto a quella maglia è stata esposta una copia della Coppa del Mondo FIFA, sul modello realizzato nel 1971 da Silvio Gazzaniga.

"Le imprese della Nazionale Italiana - ha detto Marani - vanno di pari passo con la storia del nostro Paese e di quella mondiale, anche a livello diplomatico, perché le vicende sportive si intrecciano inevitabilmente con quelle politiche. Per fare due esempi: il Mondiale del 1938 vinto a Parigi in epoca fascista e l'Europeo che, con la vittoria sull'Inghilterra nel 2021, ci ha fatto tornare ad abbracciare dopo il periodo buio della pandemia".

Giovanni Sacripante ha illustrato invece la storia e il presente della Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale della FIGC, fondata nel 2019 per consentire la pratica calcistica agli atleti con disabilità cognitivo-relazionali. "In pochi anni - ha sottolineato il responsabile nazionale della DCPS - abbiamo registrato una crescita eccezionale, al di là di ogni aspettativa. Oggi abbiamo più di 240 squadre e quasi 3500 calciatrici e calciatori tesserati. Le famiglie ci raccontano che i ragazzi, giocando a calcio, stanno molto meglio e imparano ad andare oltre i propri limiti. Per questo ci ringraziano, ma in realtà siamo noi a ringraziare loro, per il grande supporto che danno al nostro mondo".

"La diplomazia sportiva - ha aggiunto Sacripante - è senza dubbio un'evoluzione della diplomazia dei diritti. Quando le squadre della DCPS si confrontano con quelle di altri Paesi c'è uno scambio di relazioni, di culture e di know how che rendono lo sport unico. Non a caso Nelson Mandela diceva che ci sono poche cose come lo sport in grado di cambiare il mondo, di essere fonte di inclusione e di parlare un linguaggio universale. Se la civiltà di un Paese si vede anche da come tratta le categorie più fragili, al riguardo il calcio paralimpico dà il suo piccolo contributo". 

"Ci muoviamo ancora con la mentalità della start-up - ha concluso Sacripante - anche se ormai la nostra è una realtà consolidata, oltre che un bellissimo esempio di 'Made in Italy', visto che la FIGC è stata la prima Federazione in assoluto a istituire al suo interno una Divisione paralimpica". E, a proposito di eccellenze italiane, è intervenuto poi Davide Leonardi, presidente e co-fondatore di Insuperabili, una onlus che conta circa 30 squadre iscritte alla DCPS e opera con grandissimo successo, con idee sempre innovative, non solo nel nostro Paese, ma anche all'estero. Hanno partecipato infine al panel anche Silvia Marrara (Consigliere d'Ambasciata e Capo Ufficio X - Diplomazia Sportiva e Direzione Generale per la Promozione Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale), e Giovanni Giacobone, consigliere delegato di Sportium, società specializzata nell'ideazione, progettazione e sviluppo di impianti sportivi.