Sostenibilità

Calcio per Tutte le Abilità “Crazy For Football - Matti per il Calcio” arriva su Rai1. Gravina: “Lo sport non vuole barriere e discriminazione”

Il film, diretto da Volfango De Biasi e con Sergio Castellitto nel ruolo di un grande medico italiano, è patrocinato dalla FIGC, con il supporto della Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale

venerdì 22 ottobre 2021

“Crazy For Football - Matti per il Calcio” arriva su Rai1. Gravina: “Lo sport non vuole barriere e discriminazione”

Dopo il grande successo riscosso alla Festa del Cinema di Roma, “Crazy For Football - Matti per il Calcio” sarà trasmesso lunedì 1° novembre su Rai1 (ore 21.25).

Il film, diretto da Volfango De Biasi e patrocinato dalla FIGC, con il supporto della Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale, racconta la figura di un grande medico italiano, interpretato da Sergio Castellitto, che dedica la sua vita al reinserimento sociale dei suoi pazienti i quali, grazie al gioco del calcio, diventano protagonisti di un sogno: il primo mondiale di calcio a cinque disputato da pazienti psichiatrici. Tra gli altri interpreti figurano Max Tortora, Antonia Truppo, Lele Vannoli, Angela Fontana, con la partecipazione straordinaria di Massimo Ghini e di Cecilia Dazzi.

L’opera cinematografica nasce dall’esperienza reale dello psichiatra Santo Rullo, ideatore della Nazionale Italiana di calcio a cinque formata da persone con problemi di salute mentale, e dell’omonimo documentario di Volfango De Biasi – patrocinato sempre dalla FIGC - che riscosse un grande successo e vinse il David di Donatello nel 2017.

Intervenendo alla presentazione del film, il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha sottolineato che “la Nazionale Crazy for Football rappresenta una delle più belle dimensioni del mondo del calcio, quella dell’inclusione. Questo bellissimo film conferisce il giusto valore alla multidimensionalità del mondo del calcio, che unisce i popoli e abbatte le barriere”.

“Oggi purtroppo – ha aggiunto il presidente federale - siamo vittime di preconcetti di cui spesso non comprendiamo le ragioni, siamo vittime di tanti algoritmi che condizionano la nostra vita. Io credo che questo modo di intendere il calcio, in modo inclusivo, sarà utile a tutti: grazie davvero a coloro che sottolineano e testimoniano che lo sport unisce e non ha esigenza di creare barriere e discriminazione”.