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Siamo il calcio da 120 anni. La FIGC festeggia il compleanno con un viaggio lungo 8 mesi

mercoledì 14 marzo 2018

Siamo il calcio da 120 anni. La FIGC festeggia il compleanno con un viaggio lungo 8 mesi

Una storia lunga 120 anni, nata il 15 marzo 1898, giorno in cui fu costituito il Comitato che il 26 marzo a Torino darà vita alla Federazione Italiana Giuoco Calcio. Valori e passione, vittorie e sconfitte hanno contribuito a forgiare una comunità che si identifica, a vario titolo, nella grande famiglia del calcio italiano. Un patrimonio immenso che si traduce in 1 milione e 300 mila tesserati, 70 mila squadre e quasi 600 mila gare ufficiali l’anno (il 65% di queste sono giovanili). Un’attività sportiva vastissima, radicata sui 17 mila campi dislocati in tutto il territorio nazionale, sulla quale la Federcalcio disciplina, in raccordo con le Leghe, l’Aia e le componenti tecniche, le regole, la direzione arbitrale e la giustizia sportiva. Una piramide dalla base amplissima, la cui vetta è rappresentata dalla maglia azzurra con le sue 19 Nazionali di calcio maschili e femminili, di calcio a 5 e di beach soccer. Un simbolo apprezzato anche all’estero dove è riconosciuto unanimemente come un’eccellenza tipicamente italiana. Numeri e partecipazione che vogliono dire anche responsabilità: verso i giovani prima di tutto e verso i tifosi e gli appassionati che alimentano tutti i giorni uno splendido sogno. 

La Federcalcio celebra questo anniversario con un viaggio lungo 8 mesi, che si aprirà domani, giovedì 15 marzo. L’evento – condotto dal giornalista RAI Alberto Rimedio e aperto da un lungo applauso in memoria di Davide Astori - è stato presentato oggi nel Salone del Consiglio Federale alla presenza del Commissario Straordinario della FIGC Roberto Fabbricini, dei vice Alessandro Costacurta e Angelo Clarizia, del direttore generale e vice presidente UEFA Michele Uva, del presidente della Lega Pro Gabriele Gravina, del presidente della LND Cosimo Sibilia, del presidente dell’Aia Marcello Nicchi, del presidente del Settore Tecnico Gianni Rivera e dei numeri uno del Settore Giovanile e Scolastico, Vito Tisci, e dell’AIAC, Renzo Ulivieri. Presenti anche il presidente della Fondazione ‘Insieme contro il cancro’, il professore Francesco Cognetti e Gabriele Romagnoli, direttore di Rai Sport. 

“Festeggiamo 120 anni – ha dichiarato Fabbricini nel suo intervento - che sono anche la storia del nostro Paese. La FIGC è l'immagine della passione popolare e di un amore sviscerato. Vogliamo festeggiare con grande passione, vogliamo dare una nuova linfa e per questo la Federazione ha messo in pratica le condizioni migliori per farlo al meglio. Ringrazio la Rai, che è sempre stata vicina alla Federcalcio, il direttore generale Mario Orfeo e per il supporto nella comunicazione Giovanni Parapini. Vogliamo onorare questa ripresa d'amore verso il calcio, nonostante, purtroppo, l'assenza dell’Italia al prossimo Mondiale. Ma il calcio italiano è espressione d'amore, dobbiamo rafforzare questo legame con la gente”.

Sarà un viaggio lungo otto mesi, tra il 15 marzo ed il 12 novembre, con tanti appuntamenti in programma (clicca qui). “La Rai è orgogliosa di far parte di queste celebrazioni. Interesseranno diverse testate e diverse reti - spiega il direttore dei palinsesti di Viale Mazzini, Marcello Ciannamea - in modo da avere una platea più ampia possibile". Il direttore di Rai Sport, Gabriele Romagnoli, mette invece in luce come nei dieci eventi più seguiti nella storia della Rai “nove sono partite della Nazionale”.

“Siamo il pallone che rotola. Siamo le luci della vittoria e l’ombra della sconfitta. Siamo il calcio d’inizio e il fischio che segna la fine. Siamo le regole che fanno tutti uguali. Siamo i giocatori che fanno la squadra. Siamo i 90 minuti che finiscono troppo presto, o non finiscono mai. Siamo il calcio che unisce, quello vero, quello che si gioca. SìAmo il Calcio, da 120 anni”. Così recita la campagna di comunicazione della Federcalcio, voluta per rappresentare nella sua totalità l’ampio spettro di competenze e responsabilità che fanno capo alla FIGC.

Una Federazione che volge lo sguardo al futuro grazie alla visione e ai progetti che, soprattutto in campo internazionale, la proiettano sul palcoscenico mondiale come interlocutore imprescindibile, a cominciare dalla sperimentazione del Var nel massimo campionato professionistico, dall’organizzazione a Roma del Congresso elettivo della UEFA nel febbraio 2019, passando per gli Europei Under 21 dell’estate successiva che vedranno coinvolte Bologna, Reggio Emilia, Cesena, Trieste, Udine e la Repubblica di San Marino, per poi arrivare ad ospitare ancora nella Capitale allo stadio Olimpico 4 gare di Euro 2020. Una proiezione sul futuro ispirata dalla tradizione, dal grande patrimonio sociale, culturale e sportivo che è stata la FIGC dal 1898 ad oggi. Un viaggio capace di appassionare milioni di persone, ma soprattutto di contribuire a consolidare il sentimento di unità del Paese, già a partire dall’inizio del ‘900. 

La FIGC ha deciso anche di dedicare il 2018 alla sensibilizzazione verso la ricerca contro i tumori. Praticare più sport può essere un’arma in più per sconfiggere gravi malattie come il cancro. In Italia ogni giorno 200 neoplasie potrebbero essere evitate attraverso l’attività fisica. Per questo la FIGC sostiene la Fondazione ‘Insieme Contro il Cancro’ attraverso una raccolta fondi con la distribuzione del ‘Pallone della Salute’ durante alcuni eventi in programma in modo da informare e sensibilizzare sul tema atleti e cittadini.

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