Gli anni 1990/2000: le epopee di Torres, Verona e Brescia

Le sarde centrano 7 scudetti, come il Verona, con 3 denominazioni differenti. Poi il Brescia lancia la nuova generazione di campionesse.

Gli anni 1990/2000: le epopee di Torres, Verona e Brescia

Gli anni 90' iniziano nel segno della nuova stella del calcio femminile, la Torres che vincerà 7 scudetti: in Sardegna, la Torres è da sempre una vera e propria istituzione sportiva e non a caso è il primo club calcistico dell’isola, fondato nel 1903 (anche se ricostituito dopo quattro fallimenti) anche se mai andato oltre la Serie C; da qui partirà verso Napoli il fenomeno di Oliena, Gianfranco Zola nel 1989, lo stesso anno in cui la squadra femminile inizia a collezionare le sue vittorie, con il primo posto nel torneo di Serie C e il salto doppio nel ’90 in Serie A, la prima Coppa Italia nel ’91 e il primo scudetto nel ’94.

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La Torres vincitrice della Coppa Italia 2008

Poi, tra il 2000 e il 2014, altri sei campionati, due di fila nel 2000 e 2001, altri quattro di fila tra il 2010 e il 2013; otto Coppe Italia (e cinque finali perse) e sette Supercoppe italiane (tre perse), stabilendo in entrambe queste ultime due competizioni il record di trofei conquistati. Alla fine della stagione 2013-14 la Torres deve accontentarsi della sola Supercoppa, oltre al piazzamento d’onore in Serie A, dietro al Brescia che centra il suo primo scudetto, e in Coppa Italia, battuta dal Tavagnacco, altra solida realtà protagonista del calcio femminile nel Triveneto. La storica dirigenza guidata da Leonardo Marras esce di scena e il club deve chiudere i battenti, un vero e proprio shock per il movimento e per la Sardegna sportiva.

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Il Tavagnacco con la Coppa Italia 2013

Dalla Torres al Verona: vince il suo primo scudetto con la denominazione Gunther, (96) poi seguiranno quelli come Foroni (2003 e 2004), Bardolino (2005, terzo di fila per il club, e altri 3 di fila dal 2007 al 2009) per chiudere nel 2015 come AGSM. SOno 8 tricolori, record assoluto in Italia. Quella guidata da Renato Longega, nel 2008, è tuttora l'unica squadra italiana in grado di spingersi fino alla semifinale di Champions League, persa contro le tedesche del Francoforte in uno stadio Bentegodi comunque gremito da 14mila spettatori. A trascinare le gialloblù, il talento di Melania Gabbiadini e Patrizia Panico, mentre comincia ad affacciarsi al grande calcio Cristiana Girelli. 

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La Coppa Italia 2005 al Bardolino Verona

Con la fine del primo decennio degli anni 2000 dopo le varie fasi della saga di Torres e Verona, sul palcoscenico della Serie A Femminile emerge una novità, il Brescia, che vince il campionato di Serie A2 e, dopo aver preso le misure, inanella tra 2012 e 2017 due scudetti (2014, con la prima qualificazione alla UEFA Women's Champions League e 2016), tre Coppe Italia (2012, 2015, 2016) e quattro Supercoppe (2014, 2015, 2016, 2017). 

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Il Brescia con la prima Coppa Italia conquistata nel 2012

Anche per la squadra allenata da Milena Bertolini, che nel 2017 passerà alla guida della Nazionale femminile, un importante riconoscimento a livello europeo: il raggiungimento dei quarti di finale di Champions League, nella stagione 2015-16; allo stadio Mario Rigamonti c'è attesa record, per le tedesche del Wolfsburg che alla fine eliminano le italiane. Da quel club, presieduto da Giuseppe Cesari, sarebbero partite le più famose calciatrici che conosciamo oggi, che negli anni a seguire avrebbero costituito l'ossatura della Nazionale e sarebbero poi partite verso i club professionistici che stavano arrivando sulla scena.

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Rosucci (Brescia) nel 2015/16

Hanno vestito i colori del Brescia, tra le altre, Chiara Marchitelli, Lisa Boattin, Elena Linari, Martina Rosucci, Valentina Cernoia, Cristiana Girelli, Barbara Bonansea, Sara Gama, Annamaria Serturini, Martina Lenzini. In panchina Milena Bertolini.