Iniziative

Intitolato a Mario Sconcerti un premio di laurea finanziato interamente dal Museo del Calcio di Coverciano

Il bando sarà pubblicato prossimamente dall’Università degli Studi di Firenze e sarà rivolto alle tesi magistrali riguardanti la storia del calcio e il suo mondo

sabato 16 dicembre 2023

Intitolato a Mario Sconcerti un premio di laurea finanziato interamente dal Museo del Calcio di Coverciano

Un anno fa, esattamente il 17 dicembre 2022, ci lasciava Mario Sconcerti, un giornalista che - con il suo grande spessore e il suo instancabile lavoro - ha fatto comprendere ancora di più quanto fosse stretto il legame tra il calcio e il suo racconto.

E quanto la figura di Sconcerti sia stata impattante e carismatica nel mondo calcistico lo dimostrano le attestazioni postume che ha ricevuto, sintomo della stima che gli addetti ai lavori nutrivano per lui: dal titolo di ‘Direttore tecnico’, attribuitogli dal Settore Tecnico Federale, all’inserimento nella Hall of Fame del calcio italiano, il riconoscimento istituito dalla Fondazione Museo del Calcio e dalla FIGC ‘per valorizzare il patrimonio, la storia, la cultura e i valori del calcio italiano attraverso i campioni e le personalità sportive più rappresentative ed emblematiche’.

Il Museo del Calcio di Coverciano ha voluto dare un ulteriore segnale per omaggiare la memoria di Mario Sconcerti e prossimamente infatti uscirà un bando dell’Università degli Studi di Firenze con un premio di laurea finanziato interamente dalla stessa Fondazione Museo del Calcio e destinato alla miglior tesi magistrale riguardante la storia del calcio e il suo mondo.

 

Nell’immagine di copertina della news, la penna (su cui sono ben visibili le iniziali M e S) di Mario Sconcerti donata al Museo del Calcio di Coverciano in occasione dell’ultima cerimonia della Hall of Fame. “Credo che molte delle persone presenti qui in sala abbiano avuto almeno una discussione con mio padre..." aveva affermato con un sorriso, durante l’evento svolto a Coverciano, la figlia di Mario Sconcerti, Martina, ricevendo il premio alla memoria dedicato al padre. "Lui - aveva quindi concluso - era uno studioso della vita in tutte le sue declinazioni e un grande amante del calcio”