
Giulia Olivieri, la guerriera gentile dell’ItalBeach Soccer: "Giocare a Castellammare è un sogno"
L'esterna, cresciuta sul lungomare di Stabia, guiderà le Azzurre del Ct Del Duca in vista dell'esordio di venerdì (ore 19.15) contro i Paesi Bassi nelle qualificazionilunedì 21 luglio 2025

Ci sono storie che si nascondono tra i vicoli assolati di un pomeriggio d'estate, in una piazza di Castellammare di Stabia, dove il pallone è un prolungamento dell'anima e l'asfalto brucia sotto le suole delle scarpe lise. E poi ci sono storie che sembrano disegnate dalla sabbia. Giulia Olivieri non è un personaggio da copertina. È una di quelle ragazze che il calcio se l'è preso a morsi, controvento, fuori dal copione. Una storia che inizia nel 1987, il 17 settembre, a due passi dal Golfo di Napoli.

È nata in una casa piena di voci, quella di mamma Raffaella e di papà Salvatore. Cresce con tre fratelli più grandi - Carmela, Ermelinda, Mario - e un fratello più piccolo, Giovanni. Una formazione familiare più da partita che da album fotografico. E se da piccolina Giulia rincorreva un pallone per le strade del quartiere, non era per noia. Era istinto. Un istinto che sapeva di libertà.
A 16 anni arriva la prima maglia vera, quella del Gragnano. Non ha mai saputo che esistesse un campionato di calcio femminile, ma ha sempre saputo che il calcio le scorreva addosso come il sole sulla pelle. La chiamavano "quella che gioca con i maschi". Giocava per puro divertimento, sì, ma sotto sotto c'era qualcosa di più. La sfida contro i pregiudizi. L'orgoglio di chi non chiede il permesso. E allora via, stagione dopo stagione, con una lista di squadre che racconta un'intera generazione calcistica al femminile: Juve Stabia, Roma CF, Real Lady Savoia, Real Marsico, Pink Sport Time, Sant'Egidio, Vis Mediterranea e infine Salernitana Women.
In mezzo? Il cuore, messo in ogni assist, corsa, cross, gol e tackle. E la testa, quella di chi si è sempre ispirata al Pallone d’Oro 2003 Pavel Nedvěd, "per il suo modo di giocare, simile al mio". Ma il vero idolo è sempre stato il campione del mondo 2006 Alessandro Del Piero. Eleganza, classe e orgoglio. Quelli che Giulia ha sempre portato in campo. E poi c'è Gioia Margherita Masia, compagna di squadra e capitano ai tempi della militanza nella Roma CF: "una fonte d’ispirazione dentro e fuori dal campo", dice. E lo dice con la gratitudine di chi ha visto da vicino cosa significa essere una leader senza alzare mai la voce.
Ma la svolta vera, quella che cambia per sempre il corso della storia, arriva per caso. Una telefonata. Una portiere, amica sua, le dice: "Giulia, devi provare il beach soccer". E lei pensa: "È matta. Io sulla sabbia non ci so stare", ma accetta comunque. Perché dietro le sue esitazioni c'è la fame di chi sa riconoscere le occasioni travestite da follie. E da lì nasce tutto, fino a raggiungere l'azzurro. Sì, la Nazionale. Vicecampionessa d'Europa nel 2022 a Cagliari (Italia-Spagna 0-2, 11 settembre). E nel 2024, sempre in Sardegna, arriva anche la fascia da capitano delle Azzurre.
Sì, perché nella sabbia non si bara. La sabbia è spietata. Richiede gambe, fiato e coraggio. Lei però ha qualcosa in più: ha la fame. Quella che racconta di partite giocate per strada, quando era l'unica bambina tra dieci ragazzini scalmanati. E ha la visione. Quella che ti permette di capire che il gesto tecnico più difficile, sulla sabbia, è rendere tutto semplice. Come fanno Claudia Saggion, che "sembra danzare", o Maria Fabiana Vecchione, che è "una fuoriclasse assoluta".
E adesso, Giulia è tornata a casa. Castellammare di Stabia. La stessa città dove ha tirato i primi calci al pallone. Ma stavolta è diversa. Stavolta ha lo stemma dell'Italia sul petto. E venerdì 25 luglio (ore 19.15), nella Beach Area situata sul lungomare, giocherà contro i Paesi Bassi la gara inaugurale della fase di qualificazione alla Superfinal della Women's Euro Beach Soccer League, davanti ai suoi amici, ai suoi fratelli, alle sue nipoti Gabriele, Giorgia e la piccola Giulia, che porta il suo nome. Giocherà con il rumore del mare dentro e con il passato che le passa accanto, come un'ombra sorridente.
"Non mi sarei mai aspettata di essere qui onestamente. Giocare con la Nazionale dove tutto è iniziato è un sogno che si avvera", dice. Ma il punto è proprio questo: che i sogni, se ci credi abbastanza da sporcarti i piedi di sabbia, alla fine si realizzano. E profumano di sale e di famiglia.
Giulia Olivieri non è solo una calciatrice. È cuore, grinta, testardaggine. Una combattente gentile. Una ragazza che ha cambiato idea sulla sabbia, e ha fatto della sabbia la sua casa. E in fondo, se oggi c'è una ragazzina che guarda la Nazionale Femminile di Beach Soccer e sogna, lo deve anche a lei. A quella ragazza che giocava per strada con il sorriso sulle labbra, perché il calcio, come la vita, è più bello quando ti fa divertire. Anche se sei l'unica a crederci.
L'ELENCO DELLE CONVOCATE
Portiere: Valeria Dilettuso, Martina Galloni;
Difensore: Carmela Ciccarelli, Alice Ferrazza, Debora Naticchioni;
Esterne: Silvia Nietante, Giulia Olivieri*, Maria Fabiana Vecchione, Erika Veglio;
Attaccanti: Stephanie Galluccio, Roberta Illiano (Napoli Indipendent), Veronica Privitera (Levante Caprarica).
*convocata il 16 luglio in sostituzione dell'indisponibile Teresa Penzo.
Staff - Tecnico: Emiliano Del Duca; Capo delegazione: Ferdinando Arcopinto; Assistenti tecnici: Simone Feudi e Michele Leghissa; Preparatore dei portieri: Ivan Martinelli; Preparatore atletico: Paolo Larocca; Medici: Riccardo Pella e Matteo Vacca; Fisioterapista: Dario Colosimo; Segretario: Fabio Ferappi; Ufficio Stampa: Alessandro Paoli.
WOMEN'S EURO BEACH SOCCER LEAGUE 2025
Gruppo A: ITALIA, Portogallo, Svizzera, Paesi Bassi
Prima giornata (venerdì 25 luglio)
Ore 16.30: Portogallo-Svizzera
Ore 19.15: Paesi Bassi-ITALIA
Seconda giornata (sabato 26 luglio)
Ore 16.30: Portogallo-Paesi Bassi
Ore 19.15: ITALIA-Svizzera
Terza giornata (domenica 27 luglio)
Ore 16.30: Svizzera-Paesi Bassi
Ore 19.15: ITALIA-Portogallo