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Il ritorno in Azzurro di Bonaventura: “Non ho mai mollato, essere qui a 34 anni è una grande soddisfazione”

Il centrocampista della Fiorentina ha ritrovato la Nazionale tre anni dopo l’ultima convocazione: “Penso di potere essere utile a questa squadra, Spalletti e Italiano si assomigliano”

mercoledì 11 ottobre 2023

Il ritorno in Azzurro di Bonaventura: “Non ho mai mollato, essere qui a 34 anni è una grande soddisfazione”

In elettrotecnica il jack è un cavo che collega due circuiti. Un po’ quello che su un campo da calcio fa Jack Bonaventura, tra i centrocampisti più bravi del nostro campionato a legare difesa e attacco. Un vero e proprio ‘tuttocampista’, abile negli inserimenti e ad arrivare con frequenza al tiro. Lunedì in conferenza stampa Spalletti ha spiegato che avrebbe voluto convocarlo già a settembre, ma che l’età del centrocampista marchigiano, 34 anni compiuti lo scorso agosto, lo aveva un po’ frenato. Il Ct lo ha paragonato a Jude Bellingham, il centrocampista inglese del Real Madrid che di anni invece ne ha solo 20. La sensazione è che, come il buon vino, Jack stia migliorando con il passare del tempo. All’ottimo campionato disputato l’anno scorso ha fatto seguito un inizio di stagione straripante, condito da 2 assist e 4 reti, l’ultima realizzata domenica sera al ‘Maradona’ nel posticipo con il Napoli. In Serie A è il centrocampista che ha partecipato a più gol, un dato che fa capire il perché di una chiamata in Nazionale a tre anni di distanza dall’ultima apparizione in maglia azzurra.

“Un po’ ci speravo in questa convocazione – ammette in conferenza stampa – la Nazionale ha un gioco simile alla Fiorentina e dentro di me pensavo di poter essere utile a questa squadra. Ho temuto di non tornare più vedendo che negli ultimi anni sono stati chiamati tanti giovani, credevo che per me non ci fosse più posto. Ma se uno dimostra di essere tra i migliori è giusto che vada in Nazionale”. Si commuove Jack dedicando la convocazione al papà, scomparso un anno fa (“perché era orgoglioso quando mi vedeva giocare in Nazionale”) e non nasconde che andare all’Europeo è un obiettivo concreto: “Se dovessi fare una grande stagione con la Fiorentina potrei continuare a venire in Nazionale, perché no. Mi sono messo in testa di fare bene giorno per giorno, di allenarmi e cercare sempre di migliorarmi, perché anche a 34 si può sempre migliorare”.

Dall’esordio in Nazionale nel 2013 con Cesare Prandelli, ha collezionato solo 15 presenze senza mai riuscire a segnare, un dato che stona considerando che è l’unico calciatore ad aver realizzato più di un gol in tutti gli ultimi 13 campionati di Serie A. E stupisce anche il fatto che uno dei migliori centrocampisti italiani degli ultimi anni non abbia mai partecipato alla fase finale di un Mondiale o di un Europeo: “Sono stato convocato la prima volta dieci anni fa – ricorda - probabilmente ho avuto qualche difficoltà con la Nazionale, ma ho cercato sempre di dare il massimo. Ogni volta venendo qui ho dato tutto me stesso perché la Nazionale è il sogno di chiunque. Poi ci sono certe cose che non dipendono da te. Il passato è passato, rimpianti non ne ho, non ho mai mollato ed essere qui a 34 anni è una grande soddisfazione”.

A Firenze ha trovato la sua dimensione perfetta grazie anche a Vincenzo Italiano, un tecnico molto stimato anche da Luciano Spalletti: “La Fiorentina è stato l’ambiente ideale per poter tornare a giocare ad alto livello, dopo aver lasciato il Milan avevo voglia di dimostrare che potevo ancora essere importante. Da quello che ho visto in questi giorni il modo di giocare del mister è simile a quello di Italiano: ci sono delle cose diverse, ma si assomigliano”. E la Nazionale di Spalletti sembra un vestito su misura per Bonaventura: “Per giocare in questo modo serve un centrocampo dinamico, che faccia tutte e due le fasi. C’è bisogno di andare in area, di arrivare al tiro e pressare. Per le caratteristiche che hanno i centrocampisti dell’Italia penso che possano fare bene”. A chi gli chiede se si stia già preparando ad un futuro da allenatore risponde: “No, sto pensando a giocare”. Continuando a giocare così la panchina può attendere.

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La conferenza stampa di Giacomo Bonaventura