Amano stare nel cuore del gioco, al centro del campo, e con il loro ruolo hanno le chiavi tattiche della propria squadra: Manuel Locatelli e Nicolò Rovella sono stati questa mattina protagonisti di ‘Azzurri Live’, il format di intrattenimento che vede protagonisti gli Azzurri in raduno a Coverciano e trasmesso su tutte le piattaforme social della FIGC, giunto al suo decimo appuntamento.

“Siamo un bel mix, tra chi è più giovane e chi ha più esperienza: siamo un gruppo di bravi ragazzi e ci conosciamo da tempo. Non c’è concorrenza tra di noi, ma voglia di aiutarci” sottolinea Locatelli, che poi entra nel merito degli allenamenti che da lunedì lo vedono diretto dal nuovo Ct Gattuso: “Il mister è carico. Ci chiede intensità, sono delle sedute energiche. In questi raduni c’è poco tempo, non si possono dire tante cose; bisogna vincere e fare fatti”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il compagno di reparto, Nicolò Rovella: “Ho visto il Ct carico e questo ci dà energia. È sempre bello venire a Coverciano e dobbiamo fare assolutamente bene in queste due partite che ci attendono… Dove possiamo arrivare? Sicuramente speriamo al Mondiale”.

Per arrivare alla fase finale della Coppa del Mondo bisognerà cercare di arrivare primi nel girone, rimontando anche una netta situazione di svantaggio (-12) nella differenza reti: “Come ha detto il commissario tecnico – sottolinea Locatelli – non dovremo però farci trascinare dalla frenesia, che porta solo nervosismo. Dobbiamo stare sereni e capire cosa fare in partita”.

A proposito del nuovo staff tecnico azzurro, c’è una figura che il centrocampista della Juventus conosce molto bene: “È strano – sorride Locatelli - rivedere Bonucci nello staff… Leo è una persona speciale per me, è uno dei capitani che ho preso ad esempio. Gli voglio tanto bene. Lo chiamo Leo perché non ce la faccio a chiamarlo mister, ma me l’ha detto anche lui…”.

Quindi una battuta sulla trafila dalle Nazionali giovanili fino a quella maggiore, che entrambi i giocatori dell’Azzurri Live hanno vissuto: “È bello – sottolinea Rovella - perché con tanti ragazzi ho vissuto le stesse esperienze e poi li ritrovi qui; è come aver coronato lo stesso sogno insieme”.