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Storia: ventimila lire ai Campioni del Mondo

lunedì 29 luglio 2013

Storia: ventimila lire ai Campioni del Mondo

La seconda edizione del Campionato Mondiale di Calcio venne disputata nel 1934 in Italia. Alla guida della Nazionale fu insediato un inedito tandem, composto da un funzionario della Pirelli, Vittorio Pozzo, e un generale della milizia fascista, Giorgio Vaccaro.

Dopo un ritiro durissimo di stampo militare, e un isolamento durato un mese e mezzo, gli Azzurri scesero in campo per affrontare gli USA, nella gara d'esordio. Preparati dai commissari tecnici come se avessero dovuto affrontare una guerra, più che una competizione sportiva, i nostri sfogarono la propria rabbia agonistica contro gli avversari, imponendosi a Roma per 7 a 1 (3 Schiavio, 2 Orsi, Ferrari, Meazza).

Nei quarti di finale ci toccò la Spagna del portiere "divino" Zamora. La partita venne giocata a Firenze, e terminò in parità (al gol di Regueiro rispose la rete di Ferrari).

Per stabilire chi dovesse passare il turno, l'incontro venne rigiocato il giorno seguente: nell'occasione la rete di Meazza bastò a spalancarci la porta per il turno successivo. La semifinale si disputò a Milano contro l'Austria, compagine considerata come la più forte del suo tempo, tanto da meritare il soprannome di "Wunderteam" ("Squadra delle meraviglie").

Nel match gli Azzurri fecero valere la propria pericolosità nei contropiedi, e si imposero con un gol di Guaita al 21'. Sebbene finì in trionfo, la partitissima di Roma contro la Cecoslovacchia fece correre dei brividi freddi lungo le schiene dei tifosi italiani, specialmente quando gli slavi passarono in vantaggio al 76' con Puc. Fortunatamente per i nostri, i gol dell'oriundo Orsi al 80' e di Schiavio al 95', durante i tempi supplementari, ribaltarono il risultato, regalandoci la prima stella. Il duce Benito Mussolini per festeggiare la vittoria convocò gli Azzurri ancora in tenuta di gioco a Palazzo Venezia, e, la sera stessa, il generale Vaccaro consegnò ai campioni del Mondo una busta con il premio per la vittoria di ventimila lire a testa.