Commissario Tecnico Nazionale

Commissario Tecnico Nazionale

Luciano Spalletti

Nato a Certaldo il 7 marzo 1959, Luciano Spalletti assume l'incarico di Ct della Nazionale italiana di calcio: la FIGC lo ha annunciato il 18 agosto, dopo le dimissioni di Roberto Mancini.

La lunga scalata di Spalletti alla panchina della Nazionale inizia da Empoli, stagione '93-94: il club con il quale l’anno prima aveva concluso la carriera da calciatore, gli affida una delle giovanili. Ma già all’esordio, il suo talento convince la dirigenza ad affidargli, a 6 giornate dalla fine del Campionato di Serie C1, la panchina della prima squadra dopo l’esonero di Adriano Lombardi, centrando la salvezza ai play-out. Passerà un’altra stagione prima di rivederlo su quella panchina nel '95-96 (dopo un anno con i giovani): sotto la sua guida, l’Empoli conquista una Coppa Italia di Serie C e la promozione in Serie B ('96), la promozione in Serie A ('97), la salvezza al primo anno nella massima serie ('98).

Da Empoli a Genova, sponda Sampdoria dove ritrova Vincenzo Montella, sua scoperta a Empoli, che lascia il Genoa per i blucerchiati. Dopo l’esonero a dicembre, dopo due mesi torna in panchina ma non riesce ad evitare la retrocessione, nonostante un finale brillante (21 punti in 15 gare).

Tra il 1999 e il 2002 è, sempre in Serie A, a Venezia (retrocessione), Udinese e Ancona (neopromossa che chiude all’8° posto), per approdare di nuovo a Udine nell’estate 2003: per tre anni la sua Udinese è protagonista in campionato e in Europa: 6° e 7° posto con qualificazione in Coppa Uefa, poi 4° posto e qualificazione in Champions League ('94-95).

Spalletti però saluta il Friuli perché chiamato dalla Roma: al suo primo anno firma il record di 11 vittorie consecutive in Serie A, chiudendo al 5° posto che poi dopo le sentenze della giustizia sportiva per l’inchiesta su “Calciopoli” diventa 2° posto. Inizia da quel momento la sfida tra Roma e Inter: i nerazzurri vincono la Coppa Italia 2006 battendo i giallorossi in finale, stesso esito l’anno dopo in Supercoppa (4-3 da 0-3), così come in campionato (Roma di nuovo seconda a -22), ma nella finale di Coppa Italia 2007 è la Roma ad alzare il trofeo, il primo per Spalletti. In Champions, la corsa entusiasmante svanisce nel drammatico ritorno dei quarti a Old Trafford (7-1), dopo l’illusorio 2-1 dell’Olimpico. L’anno dopo, altri due trofei: Supercoppa 2008 e Coppa Italia 2008, sempre contro l’Inter, che però precede di nuovo in campionato la Roma (-3). In Champions, dopo aver eliminato il Real Madrid agli ottavi, è di nuovo il Man Utd a stoppare il sogno europeo. Al 4° anno, il ko in Supercoppa e l’eliminazione agli ottavi di Champions con l’Arsenal chiudono l’esperienza di Spalletti nella capitale, che saluta a settembre 2009.

Ci tornerà 6 anni dopo, nel 2015-16, dopo l’esaltante “campagna di Russia”: tra il 2010 e il 2014 conquista 2 scudetti, una Coppa e una Supercoppa. A gennaio 2016 torna a Roma per sostituire Rudi Garcia (che invece da quest'anno ha preso il suo posto a Napoli) e guida con un ritmo record i giallorossi al 3° posto, arrendendosi in Champions agli ottavi al Real Madrid poi campione. Il secondo posto nel 2017, con record di punti (87) e di reti segnate (90), non basta però per continuare la sua avventura e nell’estate 2017 passa all’Inter: per due anni lotta per il primato, chiudendo con doppia qualificazione in Champions (4° posto).

Chiusa prima della scadenza contrattuale l’esperienza a Milano, dopo due anni sabbatici, torna in panchina nel 2021-22 a Napoli: prima il 3° posto e il ritorno in Champions, poi la cavalcata trionfale che si conclude il 4 maggio 2023 a Udine (1-1): scudetto con 5 turni di anticipo, terzo titolo per i partenopei a 33 anni di distanza da quello del ’90 firmato da Bigon in panchina e Maradona in campo. Nel corso della stagione, inoltre, diventa l'allenatore con più partite vinte nella storia della Serie A (276) nell'era dei tre punti a vittoria e raggiunge quota 1000 panchine in carriera.

Unica delusione è l’eliminazione ai quarti di Champions (traguardo mai raggiunto dal Napoli), ad opera del Milan. Al termine del campionato, però, Spalletti annuncia di non voler proseguire l'esperienza con il Napoli, nonostante il prolungamento contrattuale che il club aveva esercitato.

Spalletti in visita al Museo del Calcio, accolto da Matteo Marani, presidente della Fondazione

Il palmares complessivo conta: 1 scudetto (Napoli ’23), 2 Coppe Italia (Roma ’07 e ’08), una Supercoppa italiana (Roma ’08), una Coppa Italia di C (Empoli ’96); 2 scudetti in Russia (Zenit ‘10 e ’12), una Coppa di Russia (’10), una Supercoppa di Russia (Zenit ’11). A livello individuale, vanta inoltre la Panchina d'oro 2004-2005, il premio di Miglior allenatore AIC (2006, 2007), il Premio Nazionale Enzo Bearzot (2023) e il premio come miglior allenatore della Serie A assegnato dalla Lega.

LA CARRIERA DA CALCIATORE. Cresciuto nelle giovanili di Fiorentina e Cuoiopelli, debutta tra i dilettanti tra le file del Castelfiorentino. L'anno successivo si trasferisce all'Entella Bacezza, sotto la guida di Gian Piero Ventura, dove raggiunge il 5º posto nel campionato di Serie C2. Passa poi nel 1986 allo Spezia (C1) per tre stagioni, per chiudere all’Empoli, alla fine del ’92-93.