Nazionale A Femminile

Focus avversarie: l’Italia sfida la Svezia nella seconda tappa del Mondiale, Andersson-Asllani miniera di occasioni

Il percorso delle Azzurre prosegue a Wellington, le scandinave vantano tecnica ed esperienza, ma il carattere è l’arma in più della squadra di Gerhardsson

venerdì 28 luglio 2023

Focus avversarie: l’Italia sfida la Svezia nella seconda tappa del Mondiale, Andersson-Asllani miniera di occasioni
Svezia Mondiali 2023

Dopo il successo di misura sull’Argentina al debutto in Coppa del Mondo, l’Italia torna in campo per il match con la Svezia, valido per la seconda giornata del Girone G. In questa sfida si affrontano le due formazioni che, in virtù dei successi maturati all’esordio, guidano il gruppo appaiate a tre punti. In quello che sarà il primo incontro tra Azzurre e scandinave in Coppa del Mondo femminile, le nostre avversarie sono – almeno sulla carta – favorite. Sia per il bagaglio di esperienze accumulate finora, sia per i risultati che hanno conquistato di recente (semifinale a Euro22 e 3° posto nel Mondiale di Francia) sia per il bilancio contro formazioni europee. La Svezia ha infatti alternato tre sconfitte e tre vittorie negli ultimi sei scontri in Coppa del Mondo contro rivali dello stesso continente, battendo l'Inghilterra per 2-1 nel più recente (spareggio per il terzo posto nella rassegna iridata del 2019). L’Italia al contrario non ha mai registrato un successo contro una nazionale dello stesso continente, rimediando tre ko e un pareggio in quattro incroci nel torneo. Il debutto della Svezia non è stato in discesa: la prima vittoria si è infatti concretizzata al 90’ e in rimonta; ma quella di Gerhardsson è una squadra compatta e coesa, che sa vincere dominando ma anche soffrendo e reagendo alle difficoltà. L’obbiettivo contro l’Italia sarà vincere per blindare il primo posto nel Girone, ma anche centrare due successi nelle prime due partite di un Mondiale per la terza volta nella sua storia, dopo esserci riuscita nelle edizioni 2011 e 2019.

 

Cross, calci piazzati e una solida identità: i punti di forza della Svezia passano da qui

Nonostante il Sudafrica sia riuscito a sorprendere la Svezia nel match d’esordio dopo un primo tempo chiuso senza reti, le qualità della formazione scandinava si sono viste in tutto l’arco dei 90’. Cross precisi, palle inattive ben sfruttate, colpi di testa insidiosi e tanta qualità tecnica delle singole. Particolare attenzione va posta sui calci piazzati, in merito ai quali un dato è più esaustivo degli altri: Jonna Andersson (4) e Kosovare Asllani (3) sono state infatti due delle uniche tre giocatrici a creare più di due occasioni da fermo durante la prima giornata di questa Coppa del Mondo femminile (con loro la spagnola Teresa Abelleira, 9). Di potenziale la squadra di Gerhardsson ne ha parecchio, ma a preoccupare non solo le individualità. La Svezia è una squadra solida, che gioca a tutto campo, capace di alzare ritmi e baricentro in pochi passaggi e soprattutto tenace fino all’ultimo secondo. In relazione a quest’ultimo aspetto, più caratteriale, basta osservare le reti realizzate dalle scandinave dall’80’ in avanti: ben cinque in Coppa del Mondo femminile (tempi supplementari esclusi) tra l'inizio del torneo 2019 e la prima giornata di questa edizione – più di qualsiasi altra squadra in questo intervallo temporale.

 

Blackstenius-Ilestedt osservate speciali, Asllani  

Seppure non abbia brillato nel primo match di questo Mondiale, il pericolo numero uno per la difesa azzurra è senza dubbio Stina Blackstenius. Per l’attaccante svedese solo un tiro nei 67’ disputati contro il Sudafrica (prima di lasciare il posto a Blomqvist), ma la prestazione della classe ’96 di Vadstena non deve ingannare. La punta di Gerhardsson è reduce da un’annata stellare con l’Arsenal, con cui ha messo a segno ben otto gol in Super League inglese (solo la norvegese Maanum a nove ha fatto meglio per il club londinese). Non da meno, per questa giocatrice abituata a toccare un’inifinità di palloni nell’area di rigore avversaria, il bilancio registrato nella Women’s Champions League 22/23: cinque reti con le Gunners, meno solo della polacca Ewa Pajor (nove) al termine della competizione. Massima attenzione quindi alla punta svedese, che ha tutte le armi per mettere in difficoltà qualsiasi linea difensiva. Considerando invece le scandinave che si sono distinte contro il Sudafrica, spiccano due nomi: quello di Amanda Ilestedt e quello di Kosovare Asllani. Il difensore classe ’93 del PSG non solo ha firmato il gol della rimonta nel finale, ma è anche stata – tra le compagne – quella con più tiri effattuati sia totali (cinque) che nello specchio (tre) nel match. Terzo e ultimo nome da appuntarsi è quello della rossonera Asllani. La stella della Svezia, protagonista nel clamoroso 3° posto raggiunto dalle scandinave al Mondiale di Francia e nominata MVP dello scorso Europeo tra le compagne di nazionale, rappresenta uno dei principali pericoli per la nostra retroguardia. Innanzitutto, come la juventina Linda Sembrant e l’ex juventina Lina Hurtig, conosce bene le Azzurre contro cui scenderà in campo (è reduce dal suo primo anno in Serie A con il Milan); e poi, sul piano tecnico, le sue qualità tecniche sono più che evidenti. Da una parte spicca la sua bravura come seconda punta (sente la porta ma è particolarmente abile a servire le compagne tra le linee); dall’altra il ruolo di prim’ordine sulle palle inattive – si può definire una vera specialista nei calci piazzati, oltre che un’eccellente rigorista.