Confederations Cup

Marchisio: “Loro sono i migliori, ma noi possiamo metterli in difficoltà”

martedì 25 giugno 2013

Marchisio: “Loro sono i migliori, ma noi possiamo metterli in difficoltà”

La finale dello scorso anno contro la Spagna ancora negli occhi. Claudio Marchisio non parla di rivincita, ma in tutto il gruppo azzurro c'è il desiderio di fare una grande partita contro i Campioni del Mondo e d’Europa. "Dobbiamo essere bravi – sottolinea - a giocare una partita accorta, come quella della prima all'Europeo. In quell’occasione abbiamo messo in difficoltà i Campioni del Mondo: nella finale abbiamo sbagliato, ma proprio questo ci può aiutare a non commettere più quegli errori. Se partiamo battuti? Battuti no, loro sono i più forti e lo hanno dimostrato vincendo tutto quello che era possibile vincere, ma noi ci sentiamo di partire alla pari e lo scorso anno lo abbiamo dimostrato".
Il centrocampista ci tiene a salutare anche Mario Balotelli, costretto per infortunio a lasciare il Brasile e a tornare in Italia: "Mario ci manca ed è normale, è un grande campione. E' maturato e lo ha dimostrato in questa Confederations, tenendo palla e facendo reparto da solo. Sicuramente Balotelli ci teneva a giocare questa partita, ma dietro di lui ci sono giocatori come Gilardino per i quali parlano i numeri e i titoli vinti, quindi non siamo preoccupati".
Quando qualcuno gli chiede se la pressione che c'è sulla Spagna può aiutare l'Italia, Marchisio sorride: "Sono tanti anni che hanno la pressione addosso e non sbagliano mai una partita. Anche contro la Nigeria hanno subito, rischiato e alla fine vinto largamente. Per quello che riguarda noi, credo che le critiche siano sempre eccessive: è vero, abbiamo subito troppi gol, ma alla fine le partite le abbiamo vinte e siamo andati lo scorso anno in finale, oggi in semifinale. Credo che questa squadra abbia sempre creato tanto e abbia reagito al meglio alle situazioni. Una reazione come quella contro il Giappone e come quella contro il Brasile è da grande squadra. Il nostro modo di giocare non è cambiato, ma credo sia solo una questione di condizione".
Il centrocampista parla anche del clima, che è stato uno dei veri avversari di questa Confederations. "Questo torneo serve anche come preparazione al Mondiale. Se ci dovessimo qualificare, dovremo tenere conto di questo: si gioca su distanze che sono grandi come l'Europa, qui a Fortaleza non c'è sicuramente il clima che abbiamo trovato a Rio. Di questo anche tutto lo staff ne dovrà tenere conto per prepararci al meglio".