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Rivolgendosi alle giovani studentesse di management dello sport, Veronica Diquattro, executive vice president Southern Europe di Dazn, ha raccontato la sua esperienza, da Spotify all'arrivo a Dazn nel settembre del 2018, concentrando il suo intervento sulle necessità di eliminare definitivamente i gap di genere nello sport: "Abbiamo bisogno di entrare nel gioco e abbattere le barriere dei pregiudizi. Il percorso per eliminare definitivamente il gap di genere è ormai iniziato, richiederà tanti sforzi, ma sono convinta che adesso che è partito non può più fermarsi. La diversità di genere - ha specificato - può diventare un valore aggiunto nel business. Ci sono tantissime donne che praticano sport e tantissime donne che seguono lo sport da utenti. Essere donne in questo business aiuta a intercettare con più facilità nuove possibilità di mercato".
A complicare l'ascesa delle carriere in rosa sono spesso stereotipi maschilisti: "Il 75% delle donne sportive haaffermato che ha avuto la propria carriera limitata o proprio conclusa - sottolinea Melanie Duparc, segretario generale della World union of olimpic cities - per colpa di diversi motivi: il 40% per costruire una famiglia o dopo essere rimasta incinta. Il 75% delle donne intervistate ha risposto che vorrebbe praticare più sport, il 30% che ha ricevuto commenti o atti sessisti durante le attività sportive".
Francesca Sanzone, Responsabile della Divisione Calcio Femminile, ha rivelato le difficoltà nel promuovere il calcio femminile: "Provammo a convincere un importante broadcast a produrre una partita a settimana, ma è stata una grande sfida, sembrava davvero che non interessasse. Non potevano neanche immaginare quanto potesse produrre in termini di audience tv. A metà stagione ci hanno richiamati chiedendo se fosse possibile produrre due o tre match: in certi casi il calcio femminile presenta numeri molto più alti di tante partire di Serie A maschile".
E’ intervenuta al panel anche Alessandra Sensini, vice presidente del CONI: "Questo può essere un giorno importante per le donne nello sport. Negli ultimi anni sono stati raggiunti risultati tangibili, nelle Olimpiadi di Seul (1988) le donnerappresentavano il 28% degli atleti complessivi, a Rio nel 2016 si è arrivati al 45%. A Tokyo saranno circa il 48%, nel 2024 potrebbe esserci una parità assoluta".