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BARI, ITALY - APRIL 13: <> on April 13, 2024 in Bari, Italy.“Football belongs to everyone. This is the motto of the Paralympic and Experimental Football Division of the FIGC and never was a phrase more appropriate to the context. It is under the aegis of the DCPS Puglia, in fact, that the final REGIONAL phases of the "FOOTBALL IS FOR ALL" COMPETITION which involves ATHLETES with disabilities took place on Saturday 13 April at the FEDERAL "Antonucci" sports center in Bitetto . A special day for the team…. Who triumphed in the final against... thus reaching the national finals OF THE COMPETITION which will be held in May at the TIRRENIA Olympic training center. In the presence of the NATIONAL DCPS MANAGER GIOVANNI SACRIPANTE, of the two DCPS regional representatives for Puglia, Sante Martinelli and Leo Pesole, assisted by the Lombardy regional representative VINCENZO BASTANZA, and with the participation of the city authorities, of the SGS PUGLIA representative for integrated football Giuseppe Fontana and the President of the FIGC Minors Protection Commission Antonio Costantino, after the matches all the teams, athletes, staff and managers were rewarded, IN LINE WITH THE SPIRIT OF INCLUSION AND AGGREGATION OF THE DCPS. ALL in a day of sport and inclusiveness that is good for football and above all for the heart.” (Photo by Donato Fasano/Getty Images)
Martedì 18 febbraio si sono concluse le lezioni del Programma Executive in Management del Calcio per Operatori di Società Calcistiche dell’Attività Sperimentale, organizzato dal Settore Tecnico FIGC e dalla DCPS, in collaborazione la SDA Bocconi School of Management.
Il corso, alla sua seconda edizione, ha visto la partecipazione di 50 allievi e si è svolto con partecipazione gratuita: è stato indetto con l'intento di fornire a dirigenti ed educatori di associazioni e società sportive, che operano a stretto contatto con calciatori/calciatrici con difficoltà intellettivo-relazionali e/o disagi psichici, strumenti e competenze utili a una gestione più consapevole, efficace ed efficiente della propria attività dal punto di vista economico-manageriale.
Nel tardo pomeriggio di lunedì 17 febbraio c'è stato l'ultimo appuntamento delle 'testimonianze', caratterizzato dall'intervento di Davide Leonardi, presidente e tra i fondatori di 'Insuperabili Onlus', un'ormai consolidatissima realtà (è stata fondata nel 2012) dello mondo dello sport aperto alle persone con disabilità, che conta 18 sedi in tutta Italia, oltre 800 atleti e circa 250 coach.


Leonardi ha aperto il suo spazio facendo appunto una panoramica sull'attività degli Insuperabili (che contano quasi 30 squadre iscritte alla Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale della FIGC), illustrandone la visione di base e la 'mission': "Siamo partiti - ha detto Leonardi - con l'obiettivo di avvicinare i mondi dello sport e della disabilità, creando delle scuole calcio qualificate. In 13 anni abbiamo costruito una realtà che oggi è molto strutturata. Affinché tutto funzioni al meglio, è necessario adottare un metodo 'forte', che consiste nel prendere in considerazione ogni individuo a 360 gradi, avvalendoci del lavoro dei coach, degli psicologi e degli educatori. Ricordando sempre che è importante che i nostri ragazzi stiano bene e si divertano quando sono in campo".
Il tutto senza trascurare l'aspetto economico e manageriale, per citare il focus principale del corso: "Chiaramente lavoriamo per assicurare la sostenibilità economica del progetto - ha aggiunto Leonardi - assicurando una qualità alta del lavoro svolto, creando un brand riconoscibile e curando al meglio l'area marketing per reperire i fondi necessari per andare avanti. Abbiamo anche ampliato il raggio d'azione, non facendo solo calcio: ci occupiamo di inserimenti lavorativi, abbiamo rapporti con le scuole".
Gli Insuperabili, attraverso il progetto 'Integriamoci', fanno giocare insieme calciatori con disabilità e non. "Abbiamo squadre un po' in tutti i campionati e sotto tutte le federazioni possibili - ha concluso Leonardi - anche se l'ideale sarebbe che la FIGC, che ha dato un impulso fortissimo a questo tipo di calcio, accogliesse al suo interno i vari tipi di disabilità e non solo quella cognitivo-relazionale. Dal punto di vista organizzativo, per noi sarebbe più semplice".