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C’è un ragazzo a Catanzaro che, quando entra in campo, sembra avere già l’istinto del veterano. Si chiama Nicola D’Ippolito, è del 2009, e in 11 partite del Girone C del Campionato Nazionale Under 17 Serie A e B ha segnato 9 gol. Un numero che racconta più di ogni intervista, perché quando il pallone arriva tra i suoi piedi, succede puntualmente qualcosa. Succede che la porta diventa un bersaglio, il che gli ha permesso di diventare il secondo miglior realizzatore del girone, insieme a Diego Perillo dell’Empoli, a un solo gol dall’altro azzurro Jacopo Landi.
La storia di Nicola nasce nei cortili, tra le stradine del quartiere, tra palloni consumati e sogni incastrati tra le porte di un campetto improvvisato. “Ho iniziato a giocare a calcio all’età di tre anni nella scuola calcio del mio quartiere – racconta – poi a nove anni sono andato in una più importante della mia città, la Nuova Taras. A 13 anni la chiamata della Virtus Francavilla, società professionistica, e a 15 anni… il Catanzaro”. E in quella chiamata si percepisce già il peso della promessa: chi arriva fin lì sa che il calcio non è più solo un gioco.
Nicola è un attaccante che ama la concretezza. Dice che vuole crescere ogni giorno, migliorare sotto tutti gli aspetti del gioco e puntare a diventare il capocannoniere del girone. Ma non è egoismo: parla anche di squadra. “Vogliamo giocarcela contro tutte le squadre del nostro girone, soprattutto contro le realtà più grandi”, dice. In lui c’è il senso della sfida, quella che ti fa alzare ogni mattina con il pallone in mano e la testa piena di schemi.


Quando lo guardi, vedi chi ama il calcio vero. Si ispira a Lautaro Martínez, “per il senso del gol e la capacità di cambiare le partite”. Ma guarda anche dentro casa, nel Catanzaro: il suo modello è Cisse, “per la caparbietà e l’attaccamento alla maglia”. E la scintilla della passione? “Mi sono appassionato al calcio guardando i miei cugini più grandi giocare”. È lì che tutto ha avuto inizio: nel desiderio di far parte di qualcosa più grande di sé.
Eppure, la cifra di gol che sta collezionando è una sorpresa anche per lui. “Non mi aspettavo di raggiungere questo numero (nove, ndr) in così poche partite – racconta – voglio ringraziare lo staff che mi aiuta a migliorare e la squadra che mi sostiene sempre”. Umiltà e gratitudine, ingredienti rari per chi segna con questa continuità.
In famiglia, il calcio scorre come un fiume. Papà Giovanni, mamma Tina, e un altro parente che gioca a livello professionistico: il cugino, l’attaccante classe 2006 dell’Hellas Verona Under 20 Angelo Vapore. Un’eredità silenziosa che Nicola sa trasformare in talento e gol.
E così, ogni volta che entra in campo, Nicola D’Ippolito non è solo un ragazzo del 2009. È un attaccante che segna, che cresce e che sogna. Ogni gol è un passo, ogni partita una storia. E mentre il Girone C osserva, lui continua a scrivere la sua.
STORIA. Nicola D’Ippolito è nato il 16 gennaio 2009 a Taranto, da papà Giovanni e mamma Tina. Ha iniziato a giocare a calcio all’età di 9 anni nella Culturale Nuova Taras, società dilettantistica pugliese, dove è rimasto per sei stagioni prima di entrare, nell’estate 2022, a far parte del vivaio dei professionisti della Virtus Francavilla. Dopo due anni in biancazzurro, nell’ottobre 2024 si trasferisce al Catanzaro. In maglia giallorossa, nella stagione in corso, ha realizzato 9 reti in 11 presenze, per un totale di 910 minuti giocati, con l’Under 17 allenata da Michele Facciolo nel Girone C.


