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Un viaggio tra i ricordi, tra i cimeli che raccontano la storia delle Nazionali azzurre, per capire il passato sperando di scrivere nuove pagine ricche di successi: questo pomeriggio la Nazionale femminile in ritiro a Coverciano ha visitato il Museo del Calcio, in una serata che ha unito emozioni e voglia di scoperte. A fare da padrone di casa e a introdurre il museo alle Azzurre – guidate dal Ct Soncin e dalla nuova capodelegazione, Sara Gama – c’era il presidente della Fondazione Museo del Calcio, Matteo Marani. E graditissima è stata anche la presenza di un altro capodelegazione azzurro, come il campione del mondo del 1982, Giancarlo Antognoni.
“Ovviamente è un grandissimo piacere e un orgoglio avervi qui con noi” ha esordito il presidente della Fondazione Museo del Calcio, Matteo Marani, illustrando alle Azzurre quelli che sono i cimeli presenti all’interno del percorso museale. “Giancarlo Antognoni, campione del mondo nel 1982, ci ha fatto un regalo nel senso di vicinanza, unità e spirito comune nell’essere qui con noi. Se sono andato un po’ lungo nell’esporvi gli oggetti racchiusi qui al Museo – ha concluso Marani – è perché vorrei trasferirvi l'importanza di quella che è la storia calcistica italiana: voi siete il simbolo dell’escalation che ha vissuto la Nazionale femminile negli ultimi anni”.
“Dietro ad ogni oggetto di questo museo – ha sottolineato Andrea Soncin - ci sono momenti vissuti, emozioni… e tutto questo ci fa capire quanto la storia possa essere fonte di ispirazione per il futuro. Ed è un po’ quello che siamo anche noi verso tutte le bambine e tutte le ragazze che vogliono giocare a calcio. Qua dentro si respira ancora di più la responsabilità che abbiamo quando indossiamo la maglia azzurra”.
“È sempre bello girare per questo museo e ci carica di orgoglio vedere la sezione dedicata al femminile” ha sottolineato la capodelegazione Sara Gama, che poi ha voluto ringraziare l’altro capodelegazione presente in questa serata, Giancarlo Antognoni: “Probabilmente non ti ricorderai di quel momento - ha detto Gama rivolgendosi direttamente ad ‘Antonio’, come amano chiamarlo a Firenze - ma quando sono arrivata a Coverciano in Under 17, nel 2005, e ti ho visto al primo raduno in Nazionale, ho capito cosa volesse dire vestire l’azzurro: oggi è un onore per me ricoprire una carica che te hai ricoperto per molti anni. Da te c’è solo da imparare”.
“Devo farvi i complimenti perché il calcio femminile sta crescendo tantissimo ed è merito vostro” ha concluso Giancarlo Antognoni ricordando il suo percorso in azzurro e la maglia – con un insolito numero 9 – vestita al Mondiale del 1982 e custodita al Museo del Calcio di Coverciano. Quindi un saluto speciale per la nuova capodelegazione, rivolgendosi alle Azzurre: “Sono sicuro che da adesso in poi Sara sarà un punto di riferimento importante per voi e per il mister”.