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FLORENCE, ITALY - NOVEMBER 13: Gianfranco Zola former footballer of Nuorese, Torres, Napoli, Parma, Chelsea and Cagliari during FIGC Hall of Fame at Centro Tecnico Federale di Coverciano on November 13, 2023 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images) *** Local Caption *** Gianfranco Zola
Wembley, 12 febbraio 1997. Nella letteratura calcistica, quella è la notte di Gianfranco Zola. All'epoca, Magic Box giocava nel Chelsea e viveva in Inghilterra: ecco perché quel gol, che per l'Italia valse una vittoria importante nel cammino di qualificazione al Mondiale dell'anno successivo, resta nella mente di tutti i tifosi, oltre che di Zola. L'attuale vicepresidente della Lega Pro è il 'Calciatore Italiano' entrato a far parte della Hall of Fame del calcio italiano, con Zola - visibilmente emozionato - premiato all'Auditorium del Centro Tecnico Federale di Coverciano.


"Per me questo è un giorno fantastico: è un sogno che si avvera - le sue parole -. Sognavo un giorno di poter essere qualcuno nel calcio, quindi questo è uno dei riconoscimenti più importanti che ho avuto. Sono molto fiero, sono molto riconoscente in primis verso quelli che mi hanno scelto e che hanno deciso di darmi questo premio, ai miei genitori, alla mia famiglia che mi sono sempre stati vicini, e tutti quegli allenatori e giocatori che mi sono stati vicino nel percorso e che mi hanno aiutato a diventare il giocatore che sono. Quindi grazie, spero che la mia storia sia in qualche modo di esempio per qualche altro giovane che è partito dalla Prima categoria ed è arrivato poi a ottenere un premio di questo livello".


Inevitabile un ricordo di quella notte a Wembley: "Un gol che a distanza di 26 anni mi emoziona tantissimo. Per noi che vivevamo in Inghilterra, per me è per molti italiani che lavoravano e vivevano in Inghilterra, ha significato tantissimo: è una partita di cui si parlava tanto, in Inghilterra c'era tantissima tensione e quindi averla vinta come l'abbiamo vinta è stato fantastico". Zola, a Coverciano, aveva con sé proprio una maglia del Chelsea da donare al Museo del Calcio, "ma prometto di portarne un'altra", ha scherzato. Il numero su quella maglia è il 25, ma i piedi sono sempre stati da numero 10. "Aver indossato lo stesso numero, tra gli altri, di Maradona e Baggio, mi rende felice. Con qualcuno di loro ho giocato: Maradona, naturalmente per me, è speciale perché è un giocatore che mi ha permesso di imparare tanto: ero molto giovane quando l'ho conosciuto e allenarsi con lui ha fatto la differenza. Poi gli altri, Totti, Del Piero, Baggio, sono stati dei compagni in Nazionale e dei grandissimi rivali, e la loro rivalità mi ha aiutato a lavorare sempre duro, a lavorare per migliorarmi ogni giorno per essere al loro livello".