Largo ai giovani. Dopo aver chiamato per la prima volta a settembre Leoni, Fabbian e Pio Esposito, Gennaro Gattuso conferma di non guardare solo al presente della Nazionale, ma anche al futuro. E così ha deciso di aprire le porte di Coverciano ad altri tre ragazzi di belle speranze, giovani ma non giovanissimi, che in questa stagione puntano a ritagliarsi un ruolo di primo piano con i rispettivi club. Spazio quindi a Roberto Piccoli, attaccante classe 2001 convocato dal Ct sabato dopo la defezione di Mattia Zaccagni, e ai classe 2000 Hans Nicolussi Caviglia e Nicolò Cambiaghi. Due prodotti del vivaio dell’Atalanta, Cambiaghi e Piccoli, compagni di squadra nella Primavera nerazzurra, e un ragazzo di scuola Juventus, andato a farsi le ossa in provincia e oggi in cabina di regia nella Fiorentina di Pioli.

A TUTTA FASCIA. In grado di giocare su entrambe le fasce, Nicolò Cambiaghi è un’ala leggera e veloce, abile nel dribbling e sfrontato nell’uno contro uno. Cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta insieme a Roberto Piccoli, dopo due stagioni a Empoli è approdato nell’estate del 2024 al Bologna, dove a causa di un infortunio al crociato è stato costretto a saltare tutta la prima parte della passata stagione. Un anno dopo è diventato una pedina preziosa nello scacchiere di Vincenzo Italiano: “Quest’anno - le sue parole in conferenza stampa - ho fatto il ritiro e ho più minutaggio, ma anche l’anno scorso dopo l’infortunio ero rientrato bene. Devo tanto a mister Italiano, mi ha voluto fortemente ed è stato paziente ad aspettarmi. Essere qui è motivo di grande orgoglio, è il premio ai tanti sacrifici che ho fatto. È un sogno, ma deve anche essere un punto di partenza. Cercherò di godermela al massimo e dare tutto per questa maglia”. Domenica ha festeggiato nel migliore dei modi la convocazione, aprendo le marcature nel 4-0 rifilato dai rossoblù al Pisa: “Arrivavo da due stagioni in cui segnavo con regolarità, poi c'è stata una stagione un po' più complicata. Lo scorso anno sono rientrato in maniera molto positiva. Il gol di domenica mi dà una grossa spinta e ancor più serenità, ma penso che il segnare derivi dalla prestazione e dalla costanza nel fare le cose, non è mai stato per me un chiodo fisso”.

L’azzurro fa parte del suo DNA e a testimoniarlo c’è una foto circolata nelle ultime ore sul web e sui social che ritrae Nicolò con il papà sugli spalti dell’Olympiastadion di Berlino nel giorno della finale del Mondiale del 2006: “Resta un’emozione indelebile, ho dei ricordi vaghi ma che rimarranno sempre nel mio cuore”. Il cammino per arrivare a Coverciano è stato però lungo e tortuoso, non è mancata la gavetta: “Quando sono uscito dalla Primavera dell'Atalanta avevo bisogno di fare esperienza e le stagioni che ho fatto in prestito sono state importanti, senza tutti quei giri in Serie B e in Serie A oggi non sarei qui. Una volta usciti dal settore giovanile credo sia giusto farsi le ossa e continuare a lavorare”.

 

IL PROFESSORE. Nato ad Aosta, cresciuto nel settore giovanile della Juventus, Hans Nicolussi Caviglia è uno di quei giovani talenti di cui si sente parlare da almeno sei anni, da quando fece il suo esordio in Serie A in maglia bianconera per poi iniziare il suo personale giro d’Italia, da Perugia a Parma, dal Sudtirol alla Salernitana, tornando un paio di volte alla casa madre. Nell’ultima stagione si è messo in mostra a Venezia - dove Di Francesco lo aveva soprannominato ‘Il professore’ - attirandosi l’interesse di diversi club. La scelta in estate è caduta sulla Fiorentina e in questi primi mesi a Firenze ha già mostrato tutte le sue qualità nonostante un avvio di campionato tutt’altro che esaltante per la Viola: “Non è un momento facile per la nostra squadra, ma ora è giusto pensare alla Nazionale. Sono onorato della chiamata e darò tutto me stesso per la maglia”.

Non c’è solo il calcio nella vita di Hans, anche se Johan Cruijff e Andrea Pirlo sono stati fonte di ispirazione. Suona il pianoforte, ama le letture impegnate - dai romanzi di Dostoevskij alle poesie di Wisława Szymborska - ed è un vero e proprio cinefilo: “Il mio percorso posso paragonarlo a '2001: Odissea nello spazio'. Si passano anche momenti difficili, ma poi si riesce ad andare avanti e a ottenere ciò che si vuole”. Anche i gusti musicali non sono banali: “Avere interessi nella letteratura e nel cinema mi dà la possibilità di pensare anche ad altro. Mio papà ascoltava Guccini e quindi lo ascoltavo, poi a Torino ho avuto la fortuna di incontrarlo e pranzarci insieme”. In maglia azzurra ha fatto quasi tutta la trafila, dall’Under 17 all’Under 21, ricevendo nel dicembre 2022 anche la chiamata di Roberto Mancini per uno degli stage dedicati ai giovani più promettenti. Gattuso ha detto di essere curioso di vederlo da vicino: “ll sale della vita sono la curiosità e la volontà: il mister ci ha messo la prima, io proverò a metterci la seconda".

 

LA CRESCITA DI PICCOLI. Compagni di attacco nella Primavera dell’Atalanta, Nicolò Cambiaghi e Roberto Piccoli si ritrovano a condividere l’emozione della loro prima volta in Nazionale. Come accaduto per Cambiaghi, anche Piccoli è andato a un passo dal poter festeggiare la chiamata in maglia azzurra con un gol. Ma il suo destro dalla distanza nel match di domenica con la Roma si è stampato sulla traversa, negandogli la gioia della prima rete in campionato con la maglia della Fiorentina: “Raggiungere la Nazionale - dichiara nell’intervista rilasciata a Vivo Azzurro TV - è motivo d’orgoglio. Ho fatto un bel percorso di crescita, l’anno scorso ho alzato il mio livello e quest’anno ancor di più in una squadra importante come la Fiorentina”.

La convocazione in Nazionale maggiore è arrivata dopo aver fatto tutta la trafila nelle giovanili azzurre, dall’Under 15 all’Under 21: “Ho fatto un percorso anche con alcuni ragazzi che ho ritrovato qui, il momento più bello è stato l’Europeo Under 19 (nel 2019 in Armenia, ndr)”. Cresciuto nel mito di Vieri (“un attaccante eccezionale, è stato il mio modello di gioco”), come Bobo ha indossato diverse maglie prima di accasarsi in estate alla Fiorentina. Premiato nel 2021 con il Golden Boy come miglior Under 21 italiano, l’anno scorso a Cagliari è arrivato per la prima volta in doppia cifra segnando 10 gol. Gennaro Gattuso lo ha seguito passo dopo passo, spiegando ieri in conferenza stampa che meritava la chiamata: “Quelle del Ct sono parole veramente importanti. Ora però non devo mollare, ma mantenere i piedi per terra e continuare a lavorare per ritagliarmi sempre più spazio in questa Nazionale”.

 

 

L’ELENCO DEI CONVOCATI

PORTIERI: Marco Carnesecchi (Atalanta), Gianluigi Donnarumma (Manchester City), Alex Meret (Napoli), Guglielmo Vicario (Tottenham);

DIFENSORI: Alessandro Bastoni (Inter), Riccardo Calafiori (Arsenal), Andrea Cambiaso (Juventus), Diego Coppola (Brighton & Hove Albion), Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Federico Dimarco (Inter), Matteo Gabbia (Milan), Gianluca Mancini (Roma), Destiny Udogie (Tottenham);

CENTROCAMPISTI: Nicolò Barella (Inter), Bryan Cristante (Roma), Davide Frattesi (Inter), Manuel Locatelli (Juventus), Hans Nicolussi Caviglia (Fiorentina), Leonardo Spinazzola (Napoli), Sandro Tonali (Newcastle);

ATTACCANTI: Nicolò Cambiaghi (Bologna), Francesco Pio Esposito (Inter), Moise Kean (Fiorentina), Riccardo Orsolini (Bologna), Roberto Piccoli (Fiorentina), Giacomo Raspadori (Atletico Madrid), Mateo Retegui (Al-Qadsiah).

CALENDARIO E CLASSIFICA DEL GRUPPO I

11 ottobre, ore 18: Norvegia-Israele (Oslo)

11 ottobre, ore 20.45: Estonia-ITALIA (Tallinn)

14 ottobre, ore 18: Estonia-Moldova (Tallinn)

14 ottobre, ore 20.45: ITALIA-Israele (Udine)

13 novembre, ore 18: Norvegia-Estonia (Oslo)

13 novembre, ore 20.45: Moldova-ITALIA (Chisinau)

16 novembre, ore 20.45: Israele-Moldova (Debrecen)

16 novembre, ore 20.45: ITALIA-Norvegia (Milano)

Classifica: Norvegia 15 punti (5 gare disputate), ITALIA 9 (4), Israele 9 (5), Estonia 3 (5), Moldova 0 (5)