In una seconda vita vorrebbe fare il giornalista sportivo ed effettivamente ha una lucidità nell’argomentare e una capacità di analisi sopra la media. Niccolò Pisilli ricorda a memoria tutta la formazione di Italia-San Marino 7 a 0, la sua partita d’esordio in Nazionale Under 21, di cui oggi è uno dei leader tecnici e carismatici; descrive perfettamente i suoi gol come fosse un telecronista; sa che la sua capacità di inserimento, che l’ha portato a segnare già molto nonostante la giovane carriera, è un’abilità da cui non può prescindere; racconta di amare il sushi - anche se fino a due anni fa neanche lo mangiava -, che è al terzo ‘rewatch’ della Serie TV Lupin e che ama i film comici italiani, specialmente quelli di Aldo, Giovanni e Giacomo. Questi sono solo alcuni dei passaggi che delineano le qualità e la vita del centrocampista della Roma e della Nazionale Under 21 all’interno dell’intervista a Vivo Azzurro TV realizzata durante l’ultimo raduno degli Azzurrini al CPO di Tirrenia

GLI INIZI. “Da piccolo giocavo a tennis mentre mio fratello faceva calcio - racconta Pisilli -. Quando mi fermavo a vedere gli allenamenti chiedevo a mia nonna quando potessi iniziare anche io. Trovavo il pallone più affascinante e così a forza di chiedere”… Gli inizi sono al parco della Madonnetta a Casal Palocco, una zona residenziale in un quadrante di Roma Sud che fa da collante fra l’EUR e Ostia. A casa Pisilli, però, un giorno bussa la Roma che, prima di tutte, vede in Niccolò quel talento che sboccerà col passare degli anni. “Ero molto piccolo e mia madre mi fece una sorpresa facendomi trovare a tavola la lettera della società sotto la tovaglia. Tutta la famiglia mi è sempre stata molto vicina e di grande aiuto: anche solamente andare ad allenarsi a Trigoria voleva dire organizzare i turni e gli spostamenti, conciliando gli orari con il lavoro. In questo sono sempre stati importanti i miei nonni che spesso mi accompagnavano”. 

LA NAZIONALE. Pisilli corre e cresce, a Roma si inizia a parlare di lui e le attenzioni delle Nazionali Giovanili non tardano ad arrivare. Gioca e vince, allenato da Bollini, l’Europeo Under 19; va al Mondiale Under 20 sotto età e la cavalcata degli Azzurrini lo porta a vivere l’emozione di una finale di Coppa del Mondo; fa il suo debutto in Under 21 nel già citato 7-0 a San Marino del settembre 2024 e il 10 ottobre dello stesso anno arriva anche l’esordio in Nazionale Maggiore, allo stadio Olimpico, davanti alla sua gente. “È stato il momento più bello vissuto fino a ora. In più è arrivato a Roma, che è casa mia. Non me l’aspettavo di entrare in campo in quell’Italia-Belgio, era una gara importante. Sugli spalti c’erano mio padre, mio fratello e tanti amici. Vincere il Mondiale con l’Italia, così come lo scudetto con la Roma sono i miei sogni nel cassetto”.

Pisilli in campo all'Olimpico il giorno del suo esordio in Nazionale Maggiore

L’UNDER 21. Intanto, c’è da pensare all’attualità e con gli Azzurrini significa qualificarsi alla fase finale dell’Europeo. “Baldini ha portato entusiasmo e ci ha trasmesso valori umani e tattici. È partito dalle cose più importanti, dalle basi, dicendoci che in primis dobbiamo essere delle brave persone, degli uomini veri. Ci dice di allenarci sempre a cento all’ora e in campo si vede. Non era facile in così poco tempo creare questa unione e questa alchimia fra di noi e il merito è il suo”.