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Messo alle spalle il 4-0 di Cesena - che ha registrato 708.000 spettatori e il 5,60% di share -, la Nazionale Under 21 ha voltato pagina e puntato il prossimo obiettivo: l’Armenia. Martedì alle ore 18.15 (diretta su Rai 2) gli Azzurrini andranno a caccia di un successo per chiudere il primo poker di partite di qualificazione all’Europeo 2027 a punteggio pieno. A novembre ci sarà la una doppia sfida in trasferta, prima con la Polonia, primatista del Gruppo E al fianco dei ragazzi di Baldini e poi il volo in Montenegro.


PAFUNDI E IL RIGORE DI BERTI. Protagonista, anche senza segnare, del match di Cesena è stato Simone Pafundi. Il suo gesto di ‘lasciare’ il rigore a Tommaso Berti, idolo di casa e all’esordio assoluto in Under 21, non è passato inosservato, sottolineato anche dallo stesso Baldini a fine partita. “È stato un bel momento - racconta proprio Pafundi ai microfoni di Rai 2 -, penso che Tommaso meritasse questa gioia, era la sua serata ed è stato giusto così. Inizialmente non voleva tirarlo, per questo gli ho lanciato il pallone, bisognava dargli una spinta. Era destino che la palla entrasse, sono felice per lui”. Segnali importanti, al di là del risultato, che quella che sta creando Baldini è una squadra con la ‘S’ maiuscola, a sua immagine e somiglianza. “Non siamo stupiti dei risultati, perché sappiamo di essere un gruppo forte. Stiamo lavorando bene con il mister, questo è solo l’inizio. Stiamo riuscendo a giocare con grande intensità, con principi di gioco chiari e per ora è andato tutto bene. Dobbiamo continuare così, anche con l’Armenia”, ultima nel girone senza punti all’attivo. “Ma dobbiamo sempre dare il massimo, lo abbiamo visto col Montenegro, quando siamo andati sotto subito 1-0, o in Macedonia del Nord giocando 75’ in inferiorità numerica”.


LA CRESCITA PERSONALE. Proprio quell’espulsione di Moruzzi costrinse Baldini a togliere dal campo Pafundi apportando un accorgimento tattico: “Mi è ovviamente dispiaciuto uscire, ma l’importante era vincere: è stata una scelta giusta. Chiaramente ho voglia di essere protagonista con questa maglia, ma l’importante sono i risultati e una classifica che in questo momento ci sorride”. Il Pafundi di oggi sembra diverso rispetto al ragazzino che Mancini fece esordire in Nazionale maggiore: “Sicuramente ero più irrequieto, oggi anche grazie alle esperienze che ho fatto sono più calmo, gestisco meglio le situazioni. Due anni fa il rigore a Cesena l’avrei calciato io” sorride il talento della Sampdoria. “Sono cresciuto velocemente, sto capendo meglio il mondo dove sono e cerco semplicemente di essere una persona corretta che si comporta bene. Sono concentrato a far bene a Genova e in Nazionale, ho solo da dimostrare, quindi testa bassa e pedalare”.


LUI E CAMARDA. Similitudini con Camarda, un altro che come lui sta bruciando le tappe e i record di precocità, ce ne sono: “Sì, ne parlammo la prima volta un anno fa all’Europeo Under 19 (a Belfast l’Italia venne eliminata in semifinale dalla Spagna), anche se in generale abbiamo vissuto situazioni differenti. Io ho esordito in Nazionale, lui ha vissuto un ambiente come il Milan e penso non sia stato facile gestire la pressione. Io ci ho messo un po’ a riprendermi: ciò che gli consiglio, se si troverà ad affrontare dei momenti difficili, è di non perdere mai la fiducia in sé stesso e di circondarsi di persone che gli vogliono bene. È un giocatore fortissimo, sta battendo ogni record e sono felice per lui: merita tutto questo”.
IL PROGRAMMA DEGLI AZZURRINI
Lunedì 13 ottobre
17.00: allenamento
Martedì 14 ottobre
18.15: ITALIA-ARMENIA (QE, gara 4), Stadio ‘Giovanni Zini’ - Cremona