Artemio Franchi

Presidente FIGC dall’agosto 1967 all’aprile 1976 e dal dicembre 1978 all’agosto 1980

Artemio Franchi (Firenze, 8 gennaio 1922 – Siena, 12 agosto 1983) è stato Presidente della FIGC dal 26 agosto 1967 al 14 aprile 1976 e dall’8 dicembre 1978 (vicepresidente reggente dal 4 agosto a seguito elezione di Carraro a Presidenza del CONI) al 3 agosto 1980.
La sua innata capacità organizzativa lo porta a dirigere la sezione arbitri di Firenze, a soli ventitré anni, dal 1945 fino al 1949. Già segretario della Fiorentina, nel 1952 viene scelto da Dante Berretti per ricoprire il ruolo di segretario della Lega di Serie D. Nel 1958 diventa Presidente della stessa Lega di Serie D ed è da questo anno che prende il largo la sua fulgida carriera da dirigente sportivo.

Artemio Franchi arriva al vertice del calcio italiano in uno dei punti più bassi della sua storia – diventando Presidente della FIGC all’indomani dell’eliminazione dal Mondiale inglese del 1966 per opera della Corea del Nord – e riuscendo in poco tempo a risollevarlo. Diventato il numero uno della Federazione nel 1967, dopo che erano state appena prese alcune decisioni epocali – anche sotto il suo impulso, come il blocco dell'acquisto di giocatori stranieri (decisione presa dal Consiglio Federale nel gennaio ’65 e poi riconfermata negli anni, fino alla riapertura avvenuta solo nel 1980) e il passaggio delle società di calcio in SpA (Società per Azioni) - durante la sua presidenza gli Azzurri si laureano campioni d’Europa nel 1968 e giungono secondi al Mondiale di Messico ’70, guidati in panchina da Ferruccio Valcareggi.

Oltre a essere stato presidente federale, Franchi è stato anche capo delegazione dell’Italia ai Mondiali del 1962 e del 1966 e membro del Consiglio Nazionale CONI per 15 anni. Ha ricoperto inoltre molti ruoli anche a livello internazionale. Solo per citare i più rilevanti, nel 1973 è nominato presidente UEFA – di cui è stato a capo per oltre dieci anni, fino alla sua morte - e l’anno successivo vice presidente FIFA; è stato presidente della commissione arbitri, sia dell’UEFA che della FIFA, e ha fatto ripetutamente parte del comitato organizzativo della Coppa del Mondo, partecipando complessivamente a sei edizioni del Mondiale.
Muore in un incidente stradale, il 12 agosto 1983, un anno dopo il Mondiale della terza stella italiana, quello di Spagna ’82, che ha vissuto da vice presidente della FIFA in carica.

La camera ardente viene allestita nell’aula magna di Coverciano, nel simbolo di quello che è stato il luogo a lui più caro e il simbolo della sua opera riformatrice. Franchi ha stimolato l’attività e la ricerca del Settore Tecnico attraverso il confronto sistematico con le varie scuole del calcio mondiale, arrivando a una permanente evoluzione della didattica. Sotto la sua presidenza, il Centro Tecnico Federale è diventato l’università del calcio europeo, un laboratorio per avvicinare il futuro e, soprattutto, un punto di riferimento nel contesto calcistico europeo e mondiale.