Lunedì scorso sono riprese le attività dell’Evolution Programme nel Centro Federale Territoriale di Genova-Santa Margherita Ligure. La giornata che ha inaugurato la nuova stagione sportiva è stata molto partecipata con la presenza degli staff CFT/AST, dei convocati/e, genitori e il Coordinatore Federale Regionale.

E’ il terzo anno consecutivo in cui Aldo Fuggetta, si ritrova al allo stadio “E.Broccardi” per portare il suo saluto a tutti i soggetti coinvolti nelle attività dell’ Evolution Programme, un progetto in cui crede fortemente, sentiamolo:

“Con l’Evolution Programme, il Settore Giovanile e Scolastico si rivolge alle società del territorio per consolidare le sinergie, affiancandole in un percorso di crescita; inoltre, propone una metodologia condivisa con le componenti tecniche federali e un indirizzo formativo ed educativo univoco e coordinato, una programmazione e una metodologia condivise con le componenti tecniche federali promuovendo una cultura sportiva finalizzata all'educazione delle nuove generazioni”.

Nell’Evolution Programme cosa propone il Programma di Sviluppo Territoriale?

“Questo programma - spiega - propone un nuovo approccio e una nuova metodologia che possano favorire la creazione di un ambiente in cui ogni calciatrice e ogni calciatore possa esprimersi al meglio. Attraverso il lavoro degli Staff FIGC e delle diverse professionalità impegnate nell’organizzazione e nella gestione delle attività, SGS intende coinvolgere in modo diffuso e capillare le realtà del territorio affiancandole in un percorso di sviluppo e miglioramento. Riteniamo che per fornire un indirizzo concreto e fruibile della metodologia proposta si debbano individuare degli aspetti qualificanti che contengano al loro interno precisi “descrittori” identificativi del profilo del giocatore che desideriamo formare”.

 

Quali sono le caratteristiche ideali del giocatore che si desidera ricercare e coltivare?

Sono principalmente 7 - risponde Fuggetta- e le riassumo punto per punto:

1. Continuo: perché la continuità in ambito sportivo viene associata sia alla capacità di mantenere nel tempo un elevato livello di attenzione e prestazione e sia che allo spirito di sacrificio.

2. Autonomo: perché L’autonomia, capacità di autodeterminarsi e regolarsi senza l’intervento altrui, si manifesta in ambito calcistico sia attraverso la capacità di effettuare scelte di gioco e sia l’attitudine a svolgere proficuamente un’attività (tecnico/tattica/fisica) senza il diretto controllo di un adulto.

3. Competente: perché un giocatore può essere definito competente quando ha un’ampia conoscenza dei principi di gioco e li sa utilizzare a suo piacimento nelle varie situazioni che gli si pongono di fronte.

4. Intenso: perché l’intensità è il grado di impegno psico/fisico con cui una prestazione si manifesta. E’ considerato come uno degli aspetti più importanti per raggiungere un risultato in ambito sportivo.

5. Sicuro: perché possiamo sostenere che questa sia una delle caratteristiche che permettono all’atleta di esprimersi al massimo delle proprie potenzialità, sicurezza in ambito sportivo è rappresentata dalla convinzione e determinazione con la quale si affronta un’azione motoria, un gesto, una prestazione.

6. Corretto: perché la correttezza è un elemento fondamentale dell’etica di uno sportivo, essere corretti significa rispettare: regole di gioco; differenze tra compagni di squadra; avversari; indicazioni dell’allenatore; decisioni dell’arbitro.

7. Creativo: perché la creatività in ambito sportivo si manifesta con la capacità di trovare soluzioni inusuali, personali, non imposte che permettono di risolvere situazioni di gioco attraverso modalità non codificate, un ambiente che stimola a promuove una creatività sana e costruttiva è un contesto che permette l’espressione, il confronto, il divertimento e rappresenta in pieno i valori formativi dell’Evolution Programme.

Riassumendo, non si parla di gol, di classifiche, di record ma di un lavoro in profondità con l’affiancamento delle società del territorio e di favorire la crescita dei talenti.

“L’obiettivo dell’intervento formativo viene orientato esclusivamente al miglioramento individuale e collettivo, al rientrare a casa dopo l’allenamento con qualcosa che ha reso migliore ogni giocatore e la squadra. Noi riteniamo che questi atteggiamenti siano utili anche all’interno dei settori giovanili di società, contesti nei quali troppo spesso viene favorito il raggiungimento di un risultato immediato lavorando con prospettive ridotte.

Per riuscire veramente ad ottenere un cambiamento culturale ed un adattamento alle necessità che l’evoluzione calcistica globale propone è importante che si riesca a rendere consapevoli tecnici, dirigenti e genitori su quelle che sono le necessità del nostro movimento sportivo. I progetti promossi dall’Evolution Programme e quindi dai CFT e AST possono essere effettivamente efficaci solo se le indicazioni pratiche della metodologia vengono accolte e adattate alle singole realtà territoriali, cogliendo le caratteristiche che possono aiutare a far crescere il proprio contesto societario.

Nella formazione di questo processo tecnico, educativo e formativo ma anche nell’insieme del calcio giovanile FIGC, qual’è il ruolo dei genitori?

“I genitori sono una componente fondamentale nel Settore Giovanile e Scolastico della FIGC, con un ruolo di supporto ai figli e di collaborazione con le società sportive. La FIGC ha progetti specifici, come “Genitori+”, per valorizzare il loro ruolo e creare un clima sportivo positivo attraverso attività educative. I genitori sono invitati a sostenere i ragazzi senza metterli sotto pressione, incoraggiando il divertimento e lasciando che si esprimano liberamente.Sul ruolo dei genitori - conclude Fuggetta- è da sottolineare l’importanza del dialogo con le società, allenatori e dirigenti per contribuire alla crescita del movimento calcistico giovanile e gli altri aspetti del comportamento positivo: mantenere un atteggiamento equilibrato a bordo campo, evitare eccessi di tifo che potrebbero essere dannosi per i ragazzi e gli arbitri e, infine, relazionarsi e confrontarsi con gli altri genitori per creare conclude Fuggetta- un clima sereno per un tifo sano fatto di incoraggiamento e sostegno dei ragazzi e delle ragazze in campo.”

 

 

 

 

 

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