I due striscioni sono a dir poco essenziali: bomboletta spray nera su lenzuola bianche di seconda mano. Li hanno realizzati due giorni prima della partita i calciatori del Montopoli under 17 (squadra giovanile della provincia di Pisa) insieme a un gruppo di bambini del doposcuola parrocchiale di Santa Croce sull’Arno dove gli stessi atleti adolescenti si alternano al mio fianco ogni venerdì pomeriggio in qualità di splendidi babysitter volontari. L’idea dello striscione in solidarietà con i direttori di gara, che recita “CHI OFFENDE L’ARBITRO OFFENDE TUTTI NOI”, è venuta ai ragazzi del Montopoli riflettendo insieme a me sulla notizia di domenica scorsa: un arbitro 15enne aggredito da un dirigente durante una partita di calcio giovanile in provincia di Siena. La mia squadra del cuore del Valdarno ha pensato di lanciare un messaggio al pubblico sugli spalti con una frase semplice ma dal significato chiaro: l’arbitro è uno di noi.

Gli avversari di giornata del Santa Maria a Monte sono stati informati dell’iniziativa per fare cerchio tutti insieme intorno ai direttori di gara vittime dell’inciviltà. E anche loro hanno accettato volentieri non solo di tenere alto lo striscione durante l’ingresso in campo delle squadre, ma anche di scrivere una serie di brevi messaggi individuali composti dai singoli calciatori e dedicati agli arbitri. Su questi post-it scritti a penna in stampatello dai giocatori in campo si leggono frasi commoventi e quasi eretiche nella loro spontaneità: “Quello che è successo a Siena è uno schifo. Ognuno deve sentirsi libero e tranquillo quando è sul campo. Forza arbitri!”, scrive per esempio un ragazzo. “Sono davvero dispiaciuto per gli arbitri, perché il calcio pur nelle emozioni forti che suscita deve sempre rimanere un luogo di rispetto”, gli fa eco un altro giovane calciatore.

L’arbitro del derby Montopoli-Santa Maria a Monte è rimasto piacevolmente sorpreso da questo striscione in suo onore tenuto alto dalle due squadre. Uno striscione che ha suscitato un applauso potente da parte dei genitori sugli spalti, e che ha fatto da premessa a una partita corretta, seppure molto sentita. I bambini di origine senegalese che durante la settimana i calciatori del Montopoli under 17 aiutano nei compiti e nel giocare insieme in armonia si gustano questo clima di grande sportività: i loro beniamini padroni di casa vincono la partita per 2-1 ribaltando, con un delizioso sinistro a giro di Alessio e con una deviazione da centravanti d’area di Alessandro, il momentaneo gol del vantaggio siglato nel primo tempo dall’attaccante Gregorio del Santa Maria a Monte.

La partita vive su toni agonistici molto alti ma durante la contesa non si registra nessun battibecco fra i ragazzi. Un giocatore del Santa Maria a Monte nel finale viene espulso ma per un normale fallo di gioco; così come il mister della squadra ospite che si era infervorato troppo in una protesta, ma che subito si fa perdonare tirando fuori dal marsupio uno snack al cioccolato per i felicissimi bambini del doposcuola. Al fischio finale i giocatori delle due squadre si radunano per aspettare l’arbitro e regalargli l’ultima sorpresa: la busta con i post-it consegnata dai due capitani sotto gli occhi ammirati della vicesindaca di Montopoli, Irene Cavallini. Qualche ragazzo della squadra sconfitta per motivi comprensibili è in preda allo sconforto e tira dritto verso gli spogliatoi: ma i ragazzi del Santa Maria a Monte che nonostante tutto si fermano a fare la foto con l’arbitro Nicola sono omaggiati dall’applauso di tutti i presenti. I bambini del doposcuola entrano nello spogliatoio del Montopoli in festa per fare le “convocazioni” dei giovani calciatori più desiderati in parrocchia venerdì prossimo. Il direttore di gara Nicola intanto è l’ultimo ad abbandonare il campo: stringe la mano a tutti i ragazzi e si rigira fra le mani la busta con dentro le parole di incoraggiamento scritte dai giocatori, come per godersi fino all’ultimo secondo questa festa a sorpresa che mai dimenticherà.

 

(a cura di Tommaso Giani)