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Per la quinta volta nella sua storia, la Nazionale Under 21 andrà in campo il 18 novembre, domani a Niksic alle ore 18.30 con il Montenegro: nella stessa data, si contano tre vittorie e una sconfitta, tra il 1992 e il 2020.
La prima volta risale, appunto, a 35 anni fa: successo in rimonta (2-1) in Scozia, nella seconda giornata del girone di qualificazione; al Fir Park, lo storico stadio di Motherwell inaugurato nel 1895, i padroni di casa passano in vantaggio con il gol di Christian Dailly (primatista di presenze, 35, con la giovane Tartan Army), poi nella ripresa Christian Panucci (Genoa) e Christian Vieri (Pisa), entrambi alla seconda presenza con la Nazionale azzurra cadetta, firmano il sorpasso.
Il bis arriva a un anno di distanza, nel 1993: stesso girone, ultima giornata, a Padova, Italia e Portogallo si giocano il primo posto. Gli Azzurrini si presentano con un punto di vantaggio: 18 a 17, ma hanno perso la gara di andata, a Braga (1-0). È l’ultima gara dell’Under 21 nello stadio intitolato a Silvio Appiani, attaccante del Padova caduto sul Carso nel 1915, che chiudera i battenti a fine stagione lasciando il posto al nuovo stadio Euganeo. A segno, di nuovo, Vieri (nel frattempo passato al Ravenna) e, dopo l’1-1 del portoghese con cittadinanza guineense Nélson António Soares da Gama, detto Toni, rete decisiva di Roberto Muzzi (Pisa). Dopo 24 gare ufficiali, finisce l’imbattibilità dei portoghesi, che quell’anno ritroveremo nella finale di Montpellier, decisa dal gol di Orlandini al primo supplementare, prima volta in cui si concretizza la nuova regola della “sudden death”, poi ribattezzata golden gol.
Passano 15 anni per rivedere l’Under 21 in campo il 18 novembre: è il 2008, amichevole a Osnabruck con la Germania, che si impone 1-0 con gol del centrocampista del Bayern Monaco Toni Kroos. Triste presagio della semifinale dell’Europeo 2009, pochi mesi dopo in Svezia: altro 1-0 per i tedeschi, poi campioni (4-0 all’Inghilterra).


L’ultima partita dell’Under 21 in questo giorno è il 4-1 alla Svezia nel 2020 all’Arena ”Garibaldi” di Pisa, risultato comunque ininfluente essendo gli Azzurrini già qualificati dopo le vittorie con Islanda e Lussemburgo nei giorni precedenti. Tre gare giocate in 6 giorni (12, 15 e, appunto, 18) per recuperare la trasferta saltata il mese prima, a Rejkiavik, dove le autorità sanitarie locali avevano riscontrato diversi positivi al Covid-19, nel gruppo italiano, all’arrivo in aeroporto. Quel focolaio, tra l’altro, aveva obbligato la FIGC a schierare la squadra “di riserva”, l’Under 20, tre giorni dopo contro l’Irlanda (esaltante vittoria per 2-0).


