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È servito un primo tempo rognoso e complicato alla Nazionale Under 21, davanti ai 2500 spettatori del ‘Giovanni Zini’ di Cremona per mettere le cose a posto. Dopo lo 0-0 dei primi 45’, in cui i ragazzi di Baldini hanno faticato a trovare soluzioni contro il blocco bassissimo dell’Armenia, nella ripresa l’ingresso di Dagasso ha sparigliato le carte: il centrocampista del Pescara è stato autore del gol del vantaggio al 58’ e decisivo 4’ più tardi con il recupero palla che ha lanciato la ripartenza di Bartesaghi (a cui è seguito il passaggio vincente per Camarda), consegnando infine l’assist per la doppietta dello stesso Camarda al 71’. A 15’ dalla fine ha segnato anche Seydou Fini, prima del gol della bandiera armeno di Vardanyan e del definitivo 5-1 di Jeff Ekhator arrivato nel secondo dei quattro minuti di recupero. Con questo risultato l’Italia tiene la testa della classifica, rispondendo al 6-0 con cui la Polonia ha sconfitto a domicilio la Svezia (Azzurrini dietro solo per una peggiore differenza reti complessiva, +15 contro +10). Il 14 novembre a Stettino, in terra polacca, lo scontro diretto porterà con sé molto della qualificazione diretta ad Albania e Serbia 2027.


LE VOCI POST GARA. “Queste partite sembrano quelle del giovedì, in cui la squadra non ha voglia, è stanca. Poi nel secondo tempo, facendo qualche cambio, c'è lo spirito giusto e finisce così. Per fortuna, perché oggi partite facili non ce ne sono più, le brutte figure si possono fare, il calcio è fatto di tante insidie. Abbiamo buttato via un tempo, ma sono cose normali, l'importante è portare a casa la partita, nel secondo tempo siamo stati bravi a concretizzare". Così Silvio Baldini, ai microfoni della Rai a fine partita. Tra un mese esatto, come detto, lo scontro diretto contro la Polonia: "La prossima partita è più facile dal punto di vista mentale, i ragazzi sanno che è lo scontro diretto e che bisogna assolutamente vincere, non avranno questo approccio - spiega ancora il tecnico -. Sono stato bravo a scegliere i cambi? Sono un po' allergico ai complimenti, perché sono come sonniferi. Li ricevi e ti adagi. A me piace rimanere sulla corda: in questo sport essere bravi vuol dire aver ottenuto il risultato finale”. Decisivo invece con il suo ingresso Matteo Dagasso: “Baldini lo conosco bene, sicuramente non sarà soddisfatto del primo tempo ma siamo stati bravi a rimanere in partita e a vincere. Cosa ci ha detto negli spogliatoi? Il mister sa sempre toccare le corde giuste. Con molta calma ci ha detto di rimanere in partita e di continuare a giocare e fare quello che sappiamo. Infatti, il secondo tempo è andata bene. Siamo riusciti a fare tanti gol e dobbiamo continuare a lavorare”.


LA PARTITA. Baldini conferma la stessa formazione vista con la Svezia, con Palmisani alla seconda da titolare fra i pali e Camarda al centro dell’attacco supportato da Cherubini e Koleosho. Nei primi minuti l’Italia fatica a trovare soluzioni offensive, con l’Armenia che, guardinga, tiene bene il campo. Al 15’ un brivido lo corre l’Italia: un retropassaggio troppo morbido di Marianucci spalanca la corsa di Eloyan, il cui mancino termina però largo. La prima vera occasione per l’Italia arriva al minuto 21: il corner di Cherubini pesca il colpo di testa di Ndour che scavalca il portiere Matinyan fermandosi però sul palo lungo. Quattro minuti più tardi si rinnova il duello: è proprio Ndour ad anticipare in area di rigore Bandikian vedendosi però respingere il conseguente tiro dal dischetto da Matinyan. Si resta 0-0 fino alla fine del primo tempo, con gli Azzurrini che non trovano grandi varchi offensivi pur avendo un chiaro predominio territoriale.


In avvio di secondo tempo Baldini, che cerca di pescare dal mazzo delle soluzioni alternative cambia qualcosa: Guarino e Dagasso prendono il posto di Marianucci e Ndour. È una mossa vincente: al 13’ Pisilli trova l’imbucata giusta per lo stesso Dagasso che, solo davanti a Matinyan, è glaciale mettendo alle spalle del portiere la rete dell’agognato 1-0. Il vantaggio apre spazi che fin qui l’Armenia non aveva mai concesso e quattro minuti più tardi l’Italia raddoppia: Dagasso, preziosissimo, recupera palla in mezzo al campo lanciando la ripartenza di Bartesaghi che, con grande altruismo, serve l’assist a Camarda che a porta spalancata fa 2-0. Dagasso, alla fine dei conti, risulta l’apriscatole dell’Armenia: è suo l’assist al minuto 71’ per il colpo di testa di Camarda che, puntuale all’appuntamento, segna il 3-0. Il risultato è ormai in cassaforte e nel finale l’Italia allunga ancora: Pisilli semina il panico in area di rigore e Seydou Fini, dopo la respinta, deposita in porta un comodo tap-in per il 4-0. Nel finale l’Armenia segna il gol della bandiera con il subentrato Vardanyan, lesto nel capitalizzare una incertezza di Palmisani, mentre al minuto 85 Fortini viene espulso per somma di ammonizioni (il primo giallo due minuti prima). In pieno recupero il sigillo ce lo mette anche Jeff Ekhator che con un preciso diagonale fa scorrere i titoli di coda con il definitivo 5-1.
ITALIA-ARMENIA 5-1 (pt 0-0)
ITALIA (4-3-3): Palmisani; Palestra (76’ Fortini), Marianucci (dal 45’ Guarino), Mane, Bartesaghi; Pisilli, Lipani, Ndour (dal 45’ Dagasso); Cherubini (dal 72’ Fini), Camarda (dal 72’ Ekhator), Koleosho. A disp.: Mascardi, Idrissi, Faticanti, Berti. All. Baldini
ARMENIA (4-4-2): Matinyan; Tarloyan, Manukyan, A. Hakobyan, Bandikian; K. Hovhannisyan (dal 68’ Askaryan), N. Hovhannisyan (dal 68’ Afyan), Sargsyan (dal 75’ Ayvazyan), D. Hakobyan (dal 68’ Vardanyan); M. Hakobyan, Eloyan (dall’11’st Garibyan). A disp.: Ghazaryan, Avetisyan, Sukiasyan, Tsarukya. All. Guylbudaghyants
Arbitro: Gal Levi (Israele); Assistenti: Yossi Babayoff (Israele), Lioz Edi (Israele); Quarto ufficiale: Nael Odeh (Israele)
Reti: 58’ Dagasso (I), 62’ e 71’ Camarda (I), 75’ Fini (I), 77’ Vardanyan (A), 92’ Ekhator (I)
Note: al 25’ Ndour (I) sbaglia un calcio di rigore; ammoniti Sargsyan (A), M. Hakobyan (A), Marianucci (I); espulso Fortini (I) per somma di ammonizioni (83’ e 85’)