1986

La Francia di Platini ferma gli azzurri agli ottavi di finale

L'Italia campione del mondo in carica vola in Messico piena di belle speranze. Ma è una nazionale strana quella allestita da Enzo Bearzot, non più blindata sul blocco Juventus che ci aveva portato al titolo in Spagna, ma un collage di tanti tasselli. Del resto il campionato è stato vinto sorprendentemente dal Verona, che il C.T. premia con le convocazioni di Galderisi e di Gennaro. L'esordio contro la Bulgaria allo stadio Azteca che 16 anni prima aveva applaudito il 4 a 3 di Italia Germania non è dei più fortunati.

Gli azzurri giocano un buon calcio, passano in vantaggio con Altobelli, ma vengono raggiunti all'85' da un goal di Sikarov. Il pareggio con l'Argentina di Maradona e il faticoso successo sulla Corea del sud proiettano comunque l'Italia agli ottavi di finale, dove trovano la strada sbarrata dalla Francia di Platinì, Tigana e Giresse. Gli uomini di Bearzot appaiono annebbiati, non entrano mai in partita e la vittoria dei transalpini non è mai in dubbio.

E' la fine di un ciclo, torniamo a casa malinconicamente. Intanto Maradona trascina l'Argentina in finale senza avere alle spalle una squadra fortissima. Il fuoriclasse del Napoli elimina da solo l'Inghilterra nei quarti, realizzando il primo goal con la mano ed effettuando una volata fantastica per oltre 50 metri in occasione del raddoppio.Ancora due goal di Diego fanno fuori il sorprendente Belgio, in semifinale, che vede l'addio della Francia, battuta dalla Germania con reti di Brehme e Voeller. In finale Maradona non segna, ma ispira alla sua maniera : il 2 a 0 è opera di Brown e Valdano, poi i tedeschi pareggiano con Rumenigge e Voeller. All'83' Burruchaga dà all'Argentina il titolo di Campione del Mondo. Un titolo che ha però un solo grandissimo protagonista: Diego Armando Maradona, per il quale si usano aggettivi dimenticati dai tempi di Pelè.